Inizia il processo all’ex presidente tedesco
Christian Wulff deve rispondere delle ultime accuse che sono rimaste in piedi, dopo lo scandalo che lo portò alle dimissioni all'inizio del 2012
Giovedì 14 novembre è iniziato a Hannover il processo contro Christian Wulff, 54 anni, presidente della Germania tra il 2010 e il 2012: a febbraio di quell’anno si dimise sotto la pressione delle accuse di aver accettato favori e prestiti da imprenditori suoi amici e di aver minacciato la stampa che si occupava di lui.
Le indagini sul caso proseguono da oltre un anno e la pubblica accusa di Hannover, nel nord della Germania, ha raccolto oltre mille pagine di documenti. Il processo, che oggi è su tutte le prime pagine tedesche, durerà almeno fino ad aprile del 2014. Spiega lo Spiegel:
Si attendono decine di testimoni e un circo mediatico. Alcuni hanno criticato persino il fatto che Wulff sia portato a processo. Dopotutto, il caso riguarda la misera somma di 753,90 euro (1.013 $). Qualcuno potrebbe alzare le sopracciglia pensando alla cifra e chiedersi se non sia una questione da decidere in un tribunale minore. Ma la questione riguarda un ex presidente tedesco, un ufficio che è considerato la bussola morale del paese.
Le vicende per cui Wulff è a processo sono ormai molto note. Il primo episodio ad emergere sulla stampa tedesca, a dicembre del 2011, risaliva al 2009, quando Wulff era governatore della Bassa Sassonia per conto del partito dell’attuale cancelliere Angela Merkel, la CDU. Wulff, scrissero i giornali, aveva ricevuto un prestito “privato” di 500 mila euro a tasso agevolato dall’imprenditore tedesco Egon Geerkens, suo amico e testimone di nozze. Poi emersero anche le accuse di aver soggiornato in un albergo a spese di un suo amico imprenditore e produttore cinematografico, David Groenewald, sempre durante il periodo in cui era presidente del Land della Bassa Sassonia. Su quest’ultimo episodio, e sul relativo conto di 753,90 euro per la camera d’albergo e per una serata di festeggiamenti all’OktoberFest, si concentra il processo di Hannover, in cui si cercherà di capire se Groenewald ha ottenuto in cambio favori.
Un paio di settimane dopo l’inizio del caso, Wulff generò altre proteste dopo aver minacciato il direttore del quotidiano Bild con una serie di messaggi sulla segreteria telefonica, cercando di impedire la pubblicazione di un articolo sul suo conto. Ai primi del 2012, nei periodi più intensi dello scandalo, Wulff venne contestato pubblicamente e i suoi tentativi di difendersi in TV apparirono evasivi e peggiorarono le cose. In quanto presidente, Wulff era protetto dall’immunità e non poteva essere indagato e processato, ma a metà febbraio i procuratori di Hannover annunciarono l’intenzione di chiedere l’autorizzazione a procedere al Parlamento tedesco, causando le dimissioni del presidente.
Il caso giudiziario è molto limitato, perché tutte le accuse più gravi come la corruzione sono state via via escluse. Sia Groenewald che Wulff, se condannati, rischiano una multa o una condanna con la condizionale, perché il reato contestato al produttore cinematografico è limitato a “aver conferito un vantaggio a un pubblico ufficiale”, mentre Wulff è accusato di averlo accettato. Entrambi negano di aver fatto qualcosa di sbagliato e hanno scelto di andare a processo, invece di accordarsi con la giustizia tedesca per una multa di circa 20 mila euro: Wulff ha dichiarato oggi fuori dal tribunale di essere “certo” di poter respingere “l’ultima accusa rimasta”.
Il capo dello Stato ha in Germania un ruolo poco più che simbolico e pochi giorni dopo le dimissioni di Wulff i maggiori partiti tedeschi si accordarono per eleggere l’attuale presidente, il 73enne Joachim Gauck.
Foto: l’ex presidente tedesco Christian Wulff (al centro) parla con i suoi avvocati prima dell’inizio del processo in cui è imputato a Hannover, 14 novembre 2013.
(JULIAN STRATENSCHULTE/AFP/Getty Images)