Il Sole non è più quello di una volta

Da qualche mese si comporta in modo strano: la sua attività è meno intensa del previsto e la cosa torna poco agli astronomi

Negli ultimi mesi il Sole si sta comportando in modo lievemente diverso da quanto previsto dagli astronomi, sulla base di come sono andate le cose sulla nostra stella da quando la studiamo. Non è nulla di preoccupante, ma il cambiamento potrebbe avere qualche ripercussione anche per noi sulla Terra, a circa 148 milioni di chilometri dalle turbolente attività solari. In un articolo sul Wall Street Journal, il giornalista scientifico Robert Lee Hotz spiega che nell’ultimo periodo il Sole ha prodotto circa la metà di macchie solari rispetto al solito e che i suoi due poli magnetici sono fuori sincrono da un pezzo.

Girando su se stesso, il Sole produce una quantità enorme di campi magnetici molto potenti. Le macchie solari, che spesso raggiungono un diametro superiore a quello della Terra, si verificano nei punti in cui è più intensa l’attività magnetica e dai quali si scatenano violentissime tempeste solari. Questi eventi proiettano particelle cariche per milioni di chilometri nello spazio circostante e non è raro che queste raggiungano la Terra, causando diversi problemi soprattutto ai satelliti e ai sistemi per le telecomunicazioni. Anche per questo motivo il Sole viene tenuto sotto stretta sorveglianza, perché conoscendo l’andamento dei suoi cicli è possibile attrezzarsi nel caso di eventi particolarmente invasivi.

Sulla base dei dati storici raccolti in passato, gli astronomi avevano previsto che in questi mesi il Sole avrebbe raggiunto il “massimo solare”, il periodo di massima attività della stella nell’arco del suo ciclo solare, che dura mediamente 11 anni. E invece il picco è stato molto debole, “il più debole degli ultimi 200 anni” per dirla con le parole di David Hathaway, ricercatore della NASA. La causa non è del tutto chiara e non si sa nemmeno quanto potrà durare questa fase, né se si tratti dell’inizio di una nuova fase di declino destinata a durare per lo meno nel medio termine.

Il comportamento poco ortodosso del Sole degli ultimi tempi riguarda anche il suo campo magnetico. Di solito, i poli magnetici nord e sud della stella invertono la loro polarità (quello che è “+” diventa “-“ e viceversa per l’altro) all’incirca ogni 11 anni. Durante la fase di inversione il campo magnetico del Sole si indebolisce, arriva a zero e torna poi a formarsi nuovamente con polarità inversa rispetto a quella di partenza. Il cambiamento è rilevabile nella fase di massimo solare, ma nel ciclo attuale le cose stanno andando diversamente perché i due poli sono fuori sincrono.

Il polo magnetico nord del Sole ha cambiato polarità più di un anno fa e da allora ha quindi la stessa polarità del polo sud. Un certo ritardo nel passaggio dei due poli era già stato rilevato in passato ma raramente era stato così marcato. Anche in questo caso non c’è nulla di preoccupante, dicono gli astronomi: stando alle loro ultime elaborazioni, il polo sud cambierà polarità il prossimo mese, segnando comunque un’anomalia rispetto al solito.

E ancora i ricercatori stanno cercando di capire come mai in questo periodo ci siano meno macchie solari sulla superficie del Sole rispetto ai massimi dei cicli precedenti. E le poche macchie presenti sono meno attive. Nonostante questo, il Sole mantiene comunque una certa turbolenza: nelle ultime settimane ha prodotto eruzioni solari consistenti, anche se meno potenti rispetto a quelle dei precedenti massimi solari.

Emissioni meno potenti sono una buona notizia per chi ha la responsabilità di gestire i costosissimi satelliti che orbitano intorno alla Terra. Nel 2003, quando il Sole produsse una delle tempeste più potenti mai registrate, ci furono diversi problemi per le telecomunicazioni e anomalie nei sistemi GPS per la navigazione satellitare.

Terminata l’attuale fase di massimo solare, il Sole diventerà progressivamente più tranquillo nell’ambito del suo naturale ciclo che lo porterà ad avere un minimo. Tempeste ed emissioni diventeranno meno frequenti, cosa che piace molto ai gestori dei satelliti. Le anomalie di questo ultimo periodo secondo alcuni astronomi potrebbero rientrare in una nuova fase, dopo quella particolarmente attiva del Sole iniziata intorno agli anni Quaranta.

Il Sole è la stella madre del nostro sistema solare intorno al quale orbitano la Terra, gli altri sette pianeti principali, i pianeti nani, i loro satelliti naturali e altri corpi celesti. La massa del Sole costituisce il 99,9 per cento della massa complessiva del sistema solare. Si stima che il Sole abbia 4,57 miliardi di anni di età. La Terra ha circa 4,54 miliardi di anni e farà una brutta fine quando il Sole inizierà a espandersi fino a raggiungere le dimensioni di una gigante rossa in 5 miliardi di anni. Ma non sarà sicuramente un problema per le specie viventi terrestri: si stima che il pianeta tra 500 milioni di anni non sarà più adatto ad ospitare forme di vita per come le conosciamo.