Guida alle elezioni in Basilicata
Si terranno il 17 e 18 novembre: la campagna elettorale è stata molto movimentata e il favorito è il fratello di un candidato alla segreteria nazionale del PD
Il 17 e il 18 novembre si voterà in Basilicata per rinnovare il Consiglio regionale ed eleggere il presidente della regione, dopo le dimissioni del 24 aprile scorso di Vito De Filippo del Partito Democratico. De Filippo aveva lasciato a seguito dell’inchiesta su presunti rimborsi elettorali ricevuti in modo illecito da alcuni assessori della sua giunta, dopo le elezioni regionali del 2010.
Alle scorse elezioni Vito De Filippo, della coalizione del centrosinistra, aveva vinto con il 60,81 per cento dei voti (pari a 202.980 voti), guadagnandosi così un secondo mandato dopo la vittoria alle regionali del 2005. De Filippo, anche se non è stato coinvolto direttamente nell’inchiesta – che ha portato agli arresti domiciliari di due assessori e di un consigliere regionale – ha deciso di non ricandidarsi.
(Che cosa è successo in Basilicata)
Gli aventi diritto di voto in Basilicata sono circa 450 mila, su una popolazione di 580 mila abitanti. I candidati alla presidenza della regione sono nove, mentre i candidati al consiglio regionale inseriti nelle liste elettorali sono in tutto 291 (qui la lista completa). A partire da queste elezioni, grazie alla legge sulla riduzione dei costi della politica nelle regioni, è stato ridotto il numero dei consiglieri regionali: se ne eleggeranno venti e non più trenta, mentre gli assessori passano da sei a quattro.
I candidati
Il candidato della coalizione di centrosinistra è Marcello Pittella, attuale vicepresidente regionale e assessore alle attività produttive. La coalizione di centrosinistra è formata dal Partito Democratico (PD), dal Partito Socialista Italiano (PSI), dall’Italia dei Valori (IdV), da Centro Democratico e da due liste civiche. Secondo la stampa locale Marcello Pittella (qui il suo programma elettorale) è il favorito, considerando anche la tendenza delle ultime due elezioni regionali, vinte dal centrosinistra. Pittella, 51 anni, è il fratello di Gianni (vicepresidente del Parlamento Europeo e candidato alla segreteria nazionale del PD) e ha vinto il 22 settembre scorso le primarie regionali del centrosinistra, superando di soli 375 voti (26.012 a 25.637) Pietro Lacorazza, appoggiato dal presidente dimissionario Vito De Filippo.
Il candidato della coalizione di centrodestra è Salvatore Tito Di Maggio, 53 anni, senatore eletto nelle liste di Scelta Civica: la coalizione di centrodestra è formata dal Popolo della Libertà (PdL), dall’Unione di Centro (UdC) e dalla lista Laboratorio Basilicata, composta da esponenti di Scelta Civica, Grande Sud e Fratelli d’Italia.
Il candidato presidente del Movimento 5 Stelle (M5S) è Piernicola Pedicini, 44 anni, succeduto a Giuseppe Di Bello – tenente della polizia provinciale di Potenza – che era stato eletto alle primarie organizzate dal movimento attraverso una piattaforma online: la candidatura di Di Bello è stata però annullata nel giorno stesso del risultato del voto da parte di Beppe Grillo, leader del M5S, che ha scritto in un post pubblicato su Facebook che erano state riscontrate delle irregolarità nella presentazione di alcuni documenti.
La storia della candidatura di Giuseppe Di Bello è stata molto discussa e raccontata dai siti di informazione locali: il tenente era stato condannato in primo grado a due mesi e venti giorni di carcere per rivelazione di segreto d’ufficio su alcuni dati relativi al livello di inquinamento del lago Pertusillo. Una sentenza contestata da Di Bello, che ha spiegato di aver svolto privatamente delle indagini, fuori dagli orari di lavoro, e denunciato il livello di inquinamento come semplice cittadino.
Dopo un’attenta valutazione del caso, il Movimento 5 Stelle aveva deciso di candidarlo comunque, nonostante il codice di comportamento dei candidati del M5S vieti a chi ha ricevuto una condanna di potersi candidare. Il 4 ottobre scorso però il M5S, nel giorno stesso della pubblicazione dei risultati della votazione online, ha deciso di non candidare Di Bello, per aver riscontrato delle irregolarità nei documenti elettorali, su cui però non è stata fatta molta chiarezza.
Fuori dalla coalizione di centrosinistra ci sono i candidati di Sinistra Ecologia Libertà (SEL) e Rifondazione Comunista, che insieme hanno formato un’unica lista: “Basilicata 2.0”, guidata da Maria Murante, 29 anni. Gli altri candidati alla presidenza della regione sono Elisabetta Zamparutti, per la lista dei radicali “La Rosa nel Pugno”, la lista “La Destra Fiamma Tricolore”, guidata da Leonardo Rocco Tauro, la lista “Partito Comunista dei Lavoratori”, guidata da Florenzo Doino, la lista “Matera si muove”, guidata da Doriano Manuello, e la lista “Regionali 2013”, guidata da Franco Grillo.
La campagna elettorale e i ricorsi
La campagna elettorale è stata molto movimentata e sono stati presentati diversi ricorsi riguardo a presunte irregolarità. Contro la lista che appoggia Franco Grillo – “Movimento Grillo – Lavoro e Pensioni – Piazza Pulita” – il Movimento 5 Stelle ha presentato un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Basilicata: gli avvocati del M5S hanno considerato la lista di Franco Grillo ingannevole, per la grafica del simbolo e per il nome del candidato. Il ricorso non è stato ammesso, come hanno spiegato i giudici, perché il tempo per la sua presentazione era scaduto. Le liste guidate da Franco Grillo erano inizialmente due, una per la circoscrizione di Potenza e una per la circoscrizione di Matera. Nel primo caso era stato lo stesso ufficio elettorale regionale a non ammetterla, quindi la lista sarà presente soltanto sulle schede della provincia di Matera.
Un candidato della Destra ha presentato invece una denuncia formale su presunte irregolarità nella documentazione allegata alla lista “Pittella Presidente”, collegata alla coalizione del centrosinistra. La denuncia era stata inizialmente accolta dall’Ufficio circoscrizionale centrale del Tribunale di Potenza: la lista era stata ritenuta “non valida”, per mancanza di alcuni documenti richiesti dal regolamento elettorale. A quel punto gli avvocati della lista hanno presentato ricorso: prima all’Ufficio centrale regionale della corte d’Appello di Potenza – che lo aveva respinto – e poi al TAR, che ha deciso infine di riammetterla.
Foto: Marcello Pittella, candidato della coalizione di centrosinistra alla presidenza della regione Basilicata