Obama si è scusato per i problemi creati dalla riforma sanitaria
Migliaia di polizze sono state cancellate, al contrario di quanto promesso: lui si è detto «dispiaciuto»
Giovedì 7 novembre il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, si è scusato per il fatto che tanti cittadini americani si sono visti cancellare il proprio piano di assicurazione sanitaria, in seguito all’introduzione della sua riforma: durante l’iter di approvazione della legge Obama aveva infatti promesso più volte che «ciascuno potrà mantenere la propria assicurazione, se questa lo soddisfa». In una intervista andata in onda sulla rete televisiva NBC, Obama si è detto «dispiaciuto che queste persone si trovino in una situazione del genere nonostante le rassicurazioni che hanno ricevuto da me». Il New York Times parla di «centinaia di migliaia» di persone coinvolte.
Il guaio si deve al fatto che molti lavoratori autonomi negli anni passati hanno stipulato polizze che escludevano la copertura per alcune malattie – come l’invalidità mentale – che secondo la riforma deve ora essere obbligatoria. Il principio che guida la legge è estendere la copertura ed evitare il diffondersi di polizze che non diano alcuna garanzia in caso di eventi particolarmente gravi. Questo però mette in discussione l’esistenza delle vecchie polizze, che così vengono annullate. La legge protegge le assicurazioni sanitarie create prima del marzo 2010 e rimaste invariate da allora: ma accade spesso che i piani ricevano piccoli aggiustamenti da un anno all’altro, e questo sta causando le numerose cancellazioni.
Nel corso dell’intervista a NBC, Obama ha assicurato che il governo sta lavorando a diverse soluzioni per aiutare le persone le cui polizze sono state cancellate, senza però precisare le misure che potrebbe prendere. Obama ha anche ammesso che «da parte nostra non è stato fatto un buon lavoro durante la stesura della legge. Stiamo lavorando per coprirne le falle che ha creato». Obama ha inoltre detto che la responsabilità del malfunzionamento del sito HealthCare.gov «è mia e del mio staff. Stiamo lavorando 24 ore su 24 e sette giorni su sette per migliorarlo. Ora funziona meglio della settimana scorsa e molto meglio rispetto a un mese fa».