Letta, Grillo e il “bonus assunzioni”
Chi ha ragione tra il presidente del Consiglio, il capo del M5S e il Corriere?
Domenica 3 novembre il Corriere della Sera ha pubblicato un commento di Enrico Marro sui primi effetti del cosiddetto “bonus assunzioni”, annunciato per la prima volta dal governo lo scorso fine giugno. L’iniziativa, aveva spiegato all’epoca il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, sarebbe servita per incentivare l’assunzione di nuovo personale da parte delle imprese grazie a un fondo di quasi 800 milioni di euro messo a disposizione dallo Stato, contrastando il fenomeno della disoccupazione giovanile in 20 mesi. Secondo Marro, che si occupa da tempo di economia per il Corriere, il provvedimento non ha dato i frutti sperati e annunciati dal governo.
Scrive Marro:
Il bonus dovrebbe appunto favorire 100 mila assunzioni in tre anni. Altri 100 mila posti di lavoro verrebbero invece soprattutto dal potenziamento degli incentivi all’autoimprenditorialità e da un piano di tirocini formativi nel Sud. Finora il bottino è magro. Al 31 ottobre le domande di bonus presentate all’Inps sono solo 13.770. Meglio di niente, certo. Ma un risultato molto inferiore alle attese, se si pensa che, nei giorni immediatamente precedenti all’apertura di quella che il governo sperava fosse una corsa al bonus, ministero e Inps ci tennero a chiarire che sarebbero state accolte le domande fino a esaurimento dei fondi: 148 milioni quelli disponibili per il 2013, sufficienti per non più di 18-20 mila assunzioni o stabilizzazioni. E dunque era il caso di sbrigarsi per non correre rischi.
Il primo ottobre è stato avviato il meccanismo online sul sito dell’INPS per la ricezione delle domande: la prima giornata si è conclusa con circa 5.500 richieste e nei giorni seguenti ne sono state presentate poche altre migliaia. Secondo Marro si è trattato di “un mezzo flop”, soprattutto se si considera che i giovani che non studiano e non lavorano sono più di due milioni.
In seguito all’articolo del Corriere, il blog di Beppe Grillo ha pubblicato un breve commento rilanciando le critiche di Marro e ricordando che già a giugno Grillo aveva criticato il “bonus assunzioni” perché ritenuto inefficace. All’epoca il presidente del Consiglio, Enrico Letta, aveva risposto alle critiche spiegando che “sono bugiarde le informazioni sul decreto lavoro per i giovani che Grillo mette sul suo blog per chiamarmi Pinocchio”. Nel nuovo breve post di domenica, il blog di Beppe Grillo riporta il titolo dell’articolo di Marro per dimostrare che a inizio estate il sito non aveva pubblicato “notizie bugiarde”.
In realtà, la polemica di giugno tra Letta e Grillo non era stata sulle potenzialità del “bonus assunzioni”, ma su un errore in cui era caduto Grillo a causa di alcune agenzie di stampa con informazioni sbagliate sui requisiti necessari per accedere al bonus. Il blog di Grillo aveva pubblicato un post in cui si diceva che per usufruire dell’incentivo ogni giovane avrebbe dovuto:
– essere privo di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi;
– essere privo di un diploma di scuola media superiore o professionale;
– vivere da solo con una o più persone a carico.
Il provvedimento del governo prevedeva invece, e prevede, che chi vuole accedere al bonus abbia almeno uno di questi requisiti, non tutti e tre. Letta rispose alla pubblicazione del post accusando Grillo di fare disinformazione. Il blog di Beppe Grillo corresse successivamente il post inserendo la rettifica, ma mantenendo comunque le critiche in generale nei confronti del “bonus assunzioni”. Il nuovo post di domenica le ribadisce, usando come sostegno l’articolo di Marro.
In risposta al nuovo post sul blog di Grillo, nella serata di domenica Enrico Letta ha pubblicato sulla propria pagina Facebook una nuova risposta accusando nuovamente il leader del Movimento 5 Stelle di fare disinformazione. Nella nota ricorda che a giugno Grillo non si scusò con i suoi lettori per l’errore nonostante ci fosse “da render conto di una simile sciatta operazione e delle conseguenze negative sui cittadini che caddero nella sua disinformazione”.
Letta risponde anche alle critiche di Marro e del Corriere della Sera ricordando che il bonus è su scala triennale e che quindi “è evidentemente un buon segnale” che siano già state inviate quasi 14mila richieste sulle 100mila disponibili. Per Letta le cose stanno andando come previsto e il Corriere ha avuto “un approccio pregiudizialmente negativo e non fondato su dati di fatto, che infatti rende felice Grillo che se ne appropria”.
Il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, ha scritto una lettera al Corriere della Sera pubblicata lunedì 4 novembre sul giornale. Come Letta, anche Giovannini ricorda che il piano per le assunzioni giovanili riguarda un’operazione dalla durata complessiva di 20 mesi tra il 2013 e il 2015, e che quindi i primi dati sono positivi considerato che sono stati stanziati fondi per 100mila domande proprio per non sprecare fondi pubblici.