La manifestazione anti-USA a Teheran
Sono passati 34 anni dalla "crisi degli ostaggi" (quella raccontata in Argo) e di fronte all'ex ambasciata si sono riunite migliaia di persone
Lunedì 4 novembre almeno 10mila iraniani si sono ritrovati di fronte all’edificio dell’ex ambasciata statunitense a Teheran, la capitale dell’Iran, in occasione del 34esimo anniversario dell’inizio della cosiddetta “crisi degli ostaggi”, uno degli eventi che più ha condizionato in negativo i rapporti tra Stati Uniti e Iran. La storia è quella che fa da sfondo al film Argo: il 4 novembre 1979, pochi mesi dopo la rivoluzione islamica guidata dall’ayatollah Ruhollah Khomeini, diverse centinaia di studenti attaccarono l’ambasciata statunitense e presero in ostaggio 52 dei suoi dipendenti. La liberazione degli ostaggi avvenne solo 444 giorni dopo, al termine di lunghi negoziati, e la crisi contribuì ad affondare la presidenza di Carter e le sue speranze di rielezione. Gli ostaggi furono liberati il 20 gennaio 1981: in quelle ore Ronald Reagan stava giurando come nuovo presidente.
Le celebrazioni di fronte all’edificio dell’ambasciata statunitense a Teheran si tengono tutti gli anni. Quest’anno però la partecipazione sembra più ampia del solito e i messaggi anti-americani più numerosi. Secondo NBC il motivo sarebbero le recenti aperture diplomatiche del presidente iraniano Hassan Rouhani nei confronti dell’amministrazione americana, specie sul tema dei negoziati rispetto al nucleare. Le forze meno moderate della società e della politica iraniana si oppongono all’atteggiamento conciliatorio di Rouhani, chiedendo di tornare alla retorica più aggressiva tipica della precedente presidenza di Mahmud Ahmadinejad.
Ali Arouzi, inviato di NBC a Teheran, ha twittato la foto del pass che gli è stato riservato per partecipare all’evento, su cui si legge in alto a sinistra: «Down with U.S.A.”, “Abbasso gli USA”. (la stessa scritta è stata disegnata sul muro dell’ambasciata). Durante le celebrazioni sono state bruciate anche bandiere statunitensi e israeliane ed è stata rappresentata l’impiccagione degli Stati Uniti, usando un pupazzo con un cappello dei colori della bandiera americana.
We have been given our press cards which have down with USA printed on them pic.twitter.com/SveR9mssmu
— ali arouzi (@aliarouzi) November 4, 2013
Uno storico ha scritto che la crisi “ha avuto la maggior copertura sulla televisione e la stampa rispetto a qualsiasi altro evento dalla Seconda guerra mondiale”. Un programma televisivo che esiste tuttora sulla rete ABC, “Nightline”, venne creato unicamente per discutere della crisi, parlando per settimane dei fallimenti dell’amministrazione Carter nel risolvere la situazione.