• Domenica 3 novembre 2013

La risposta di Enrico Letta a Beppe Grillo, su Facebook

A proposito del "Bonus Giovani"

Enrico Letta ha pubblicato domenica sera sulla sua pagina di Facebook una polemica risposta ad alcune accuse ospitate sul blog di Beppe Grillo.

Come sempre più spesso gli capita, Grillo fa disinformazione.

Adesso torna a criticarmi sul Bonus Giovani, operativo dal 1º ottobre e sul quale già ci fu una polemica nel mese di giugno. Ebbene, quella polemica è ancora viva e la versione del governo mai è stata smentita da alcun dato oggettivo. Allora Grillo, sul suo blog, fornì strumentalmente informazioni sbagliate – anzi, con tutta evidenza false – su quali dovessero essere i requisiti per ottenere l’incentivo per i giovani. Obiettivo: semplicemente prendere in giro gli italiani e alzare il solito caos polemico. Un gioco buono solo a sollevare polveroni.

Non si scusò, è ovvio. Non certo con me, ma nemmeno con gli utenti della Rete. E sì che c’era da render conto di una simile sciatta operazione e delle conseguenze negative sui cittadini che caddero nella sua disinformazione.

Per tornare al Bonus (e alla verità), grazie ad esso ad ottobre 14 mila giovani hanno trovato lavoro. 14 mila. L’obiettivo finale dell’intero progetto, triennale, è di 100 mila giovani occupati. E il fatto che al primo mese si sia arrivati già al 14 per cento del totale è evidentemente un buon segnale. Al contrario di quanto si legge oggi sul Corriere della Sera che, pur riportando correttamente le cifre da cui si evidenzia che le cose vanno secondo programma, bolla come un mezzo flop l’operazione, con un approccio pregiudizialmente negativo e non fondato su dati di fatto, che infatti rende felice Grillo che se ne appropria.

Ho sempre detto e pensato che la lotta alla disoccupazione giovanile rappresenti il pilastro della nostra azione. Le difficoltà emersa dai dati relativi ai mesi precedenti all’avvio del Bonus confermano un disagio diffuso e preoccupante e rafforzano la convinzione che questa debba debba essere la priorità del governo e dell’intero Paese. Io non mollerò questa lotta. E ciò a dispetto del disfattismo di chi pare non riuscire a non criticare chi cerca di agire e di fare le cose per bene, quasi solo per la soddisfazione di vedere le cose andare ancora peggio, oltreché per la necessità di caratterizzarsi solo e soltanto per contrasto.

I 14 mila giovani che in queste settimane hanno trovato un lavoro grazie al nostro Bonus sono il vero stimolo ad andare avanti. Ancor più determinati.