Boston ha vinto le World Series
Nel suo stadio, per la prima volta da 95 anni, ed è la squadra più vincente di questo millennio
di Elia Nigris
Nella notte tra mercoledì e giovedì la squadra di baseball dei Boston Red Sox ha sconfitto l’altra finalista, i St. Louis Cardinals, per 6-1, nella sesta partita della World Series, vincendo così per l’ottava volta il titolo più importante del baseball americano (e mondiale). Boston è tornata a vincere le World Series nel suo stadio di Fenway Park, il più antico e famoso del campionato, per la prima volta dal 1918, di fronte a 38.447 tifosi di casa
Ma per Boston è anche la terza vittoria delle World Series in dieci anni, dopo quella che interruppe un’astinenza che durava 85 anni, nel 2004 sempre in finale contro i St. Louis Cardinals, e quella del 2007 contro i Colorado Rockies: successione che rende i Red Sox la squadra più titolata di questo millennio.
I Cardinals, che nella loro storia avevano vinto undici World Series e sono secondi per numero di vittorie totali solo agli Yankees (che ne hanno 27), non sono riusciti a conquistare il secondo titolo in tre anni, dopo quello del 2011.
La partita di mercoledì, la sesta della serie di sette al meglio delle quattro vittorie, è sembrata più facile delle precedenti quando già al quarto inning i Red Sox si sono trovati in vantaggio per sei a zero: e l’atmosfera dello stadio è diventata di preparazione al festeggiamento, anche dopo il punto segnato dai Cardinals nel settimo inning.
La serie di finali del 2013 ha avuto come protagonista un battitore dominicano, David Ortiz. Il trentasettenne, soprannominato “Big Papi” e dato per finito un paio di stagioni fa, è la memoria storica della squadra visto che è l’unico giocatore ad avere avuto un ruolo chiave nelle vittorie del 2004 e del 2007: ieri ha vinto il premio MVP, riservato al miglior giocatore delle World Series, mettendo insieme prestazioni straordinarie che hanno portato molti a commentare che Ortiz sia stato il miglior battitore in una serie finale nella storia della MLB. Ortiz ha, infatti, avuto una media battuta di .688, accompagnata da sei punti battuti a casa, due fuoricampo e il record di 4 “basi su ball” in una singola partita delle finali, gara 6, appunto, in cui i lanciatori avversari hanno preferito regalargli la prima base piuttosto che rischiare di farlo battere.
Per Boston e per Ortiz (che a fine gara andava in giro con un paio di occhialoni protettivi da festeggiamento), la vittoria implica anche una sorta di rivincita su quanto successo negli ultimi due anni. Nel 2011 i Red Sox non andarono ai playoff a causa di un disastroso mese di settembre in cui si fecero rimontare in maniera incredibile nell’ultima partita della stagione. Dopo quella disfatta, la società decise di licenziare l’allenatore che aveva portato i Red Sox ai titoli del 2004 e 2007, Terry Francona, assumendo al suo posto l’eccentrico Bobby Valentine. Con Valentine, nel 2012, i Red Sox ebbero una delle annate peggiori della loro storia, arrivando ultimi nella loro Lega. Inoltre, il rapporto tra l’allenatore e i campioni della squadra, in particolare Ortiz, era molto difficile.
Prima della fine della stagione 2012, il General Manager della squadra, Bob Cherington, è stato abile nel cedere ai Los Angeles Dodgers tre giocatori (Josh Beckett, Adrian Gonzales e Carl Crawford) con contratti elevatissimi e che non stavano rendendo secondo le aspettative, preparando la strada per un bilancio più sano e la possibilità di investire nuovamente nel mercato, prima dell’inizio di questa stagione. Così, grazie ad alcuni buoni affari di mercato, al recupero di giocatori importanti come il lanciatore John Lacke – vincitore della partita di questa notte, che aveva saltato tutta la scorsa stagione per infortunio – al ritorno ad altissimi livelli di David Ortiz e ad un nuovo allenatore, John Farrel, capace di creare un gruppo coeso e unito, i Red Sox sono tornati a vincere la American League East: poi nei playoff hanno sconfitto prima i Tampa Bay Rays e poi i temibili Detroit Tigers. Nelle World Series, dopo aver vinto gara uno, hanno perso i due incontri successivi andando sotto 2-1 nella serie. Poi hanno vinto tutte le successive, fino a mercoledì sera. Dopo le sofferenze degli attentati alla maratona di Boston, il più importante quotidiano cittadino, il Boston Globe, titola oggi “Messi alla prova e vittoriosi”.