Chi ha vinto in Trentino-Alto Adige
Ma soprattutto chi ha perso: alle elezioni provinciali di Trento e Bolzano deluso il M5S e sbriciolata Forza Italia, mentre se la cavano il PD (meglio) e la SVP (peggio)
Nelle province di Bolzano e Trento si è praticamente concluso lo spoglio delle elezioni provinciali che si sono tenute domenica 27 ottobre. A Bolzano ha vinto Arno Kompatscher, anche se il suo partito SVP ha perso consensi e la maggioranza assoluta nel Consiglio, mentre a Trento ha vinto Ugo Angelo Giovanni Rossi, candidato della coalizione di centrosinistra. Per il Popolo della Libertà e liste collegate è stato un disastro.
Il Trentino-Alto Adige è un caso unico tra le regioni italiane: dal 1998 non si tengono più le elezioni del consiglio regionale, che è formato dai membri dei due consigli provinciali di Trento e di Bolzano. Fin dagli anni Settanta, con l’approvazione del cosiddetto Secondo statuto (novembre 1971), la regione – una delle cinque regioni italiane a statuto speciale – ha comunque pochissime competenze, che sono demandate alle due province autonome per cui si è votato domenica.
Provincia di Trento
Ugo Angelo Giovanni Rossi – il candidato della coalizione di centrosinistra di cui fanno parte il PD locale, l’Unione per il Trentino (UpT) e diversi altri partiti minori – ha vinto le elezioni ottenendo il 58,18 per cento dei voti. Alle precedenti elezioni, Lorenzo Dellai aveva ottenuto il 56,99 per cento, con il PD intorno al 22 per cento come quest’anno. Diego Mosna, sostenuto da Progetto Trentino e altri movimenti locali, si è fermato al 19,20 per cento, seguito da Maurizio Fugatti della Lega Nord al 6,6 per cento. Il Movimento 5 Stelle, con Filippo Degasperi, ha ottenuto solo il 5,72 per cento. Tra gli altri candidati c’è il 4,27 per cento di Giacomo Bezzi di Forza Trentino e Cristiano de Eccher di Fratelli d’Italia all’1,54 per cento.
Rossi era dato come favorito secondo diversi sondaggi. Ha 50 anni, alle primarie aveva sconfitto il candidato del PD, primo partito della provincia alle ultime politiche nazionali, ed è il leader del Partito Autonomista Trentino-Tirolese, un partito di ispirazione cristiano-democratica che in passato era stato alleato del centrodestra. Il centrodestra è arrivato alle elezioni in gran confusione, molto diviso e con il Popolo della Libertà locale commissariato e affidato a Michaela Biancofiore. Il Movimento 5 Stelle ha perso quasi la metà dei consensi rispetto alle politiche.
Provincia di Bolzano
A differenza della provincia di Trento, in quella di Bolzano l’elezione del presidente non è diretta. Il risultato migliore è stato quello della Südtiroler Volkspartei (SVP) che ha ottenuto il 45,7 per cento dei voti, in calo di circa due punti percentuali rispetto alle elezioni del 2008. La SVP ha perso per la prima volta la maggioranza assoluta dei seggi nel Consiglio, pur confermandosi primo partito.
Die Freiheitlichen (“I liberali”), di posizioni di destra e nazionaliste, si è confermato secondo partito con il 17,9 per cento. Nei sondaggi erano dati intorno al 14 per cento. Terzo partito sono i Verdi (insieme con SEL) all’8,7 per cento, seguiti da Süd-Tiroler Freiheit al 7,2 per cento. Il Partito Democratico locale ha ottenuto il 6,7 per cento dei voti. Forza Alto Adige – la declinazione locale di Forza Italia – che si presentava con Lega Nord e Team Autonomie – ha ottenuto il 2,5 per cento. Il Movimento 5 Stelle si è fermato al 2,5 per cento.
Il presidente della Provincia sarà eletto dal Consiglio e sarà Arno Kompatscher. Ha 42 anni, è stato sindaco di Fiè allo Scilar e dal 2011 è presidente del consorzio dei comuni della provincia di Bolzano. Prenderà il posto di Luis Durnwalder, dal 1989 Landeshauptmann (presidente) provinciale. Durante i suoi anni al potere l’apparato provinciale è cresciuto fino a comprendere 46 mila dipendenti, un occupato nella provincia su cinque. Ha annunciato da tempo che non si sarebbe ricandidato – anche in seguito una questione di eccessive spese di rappresentanza denunciate dalla Corte dei Conti.
nella foto: Arno Kompatscher