Le novità su NSA e il cellulare di Angela Merkel
Che era sotto controllo fin dal 2002, scrive lo Spiegel
Sabato 26 ottobre il settimanale tedesco Der Spiegel ha pubblicato un nuovo articolo sulle attività di sorveglianza della National Security Agency (NSA, l’Agenzia per la sicurezza nazionale statunitense), in particolare riguardo alle intercettazioni effettuate negli ultimi anni sul telefono del cancelliere tedesco, Angela Merkel. In passato, la rivista ha collaborato alla pubblicazione di informazioni provenienti dall’ex analista della NSA Edward Snowden, in asilo temporaneo a Mosca, in Russia.
Secondo le ultime rivelazioni, fin dal 2002 il telefono cellulare di Angela Merkel sarebbe stato indicato dalla NSA allo Special Collection Service (SCS, un’unità dell’intelligence americana che si occupa di intercettazioni), segnato come “GE Chancellor Merkel”: le intercettazioni sarebbero andate avanti per più di dieci anni e il numero del cancelliere tedesco risultava ancora inserito nella lista nelle settimane precedenti alla visita di Barack Obama in Germania e del discorso tenuto davanti alla porta di Brandeburgo a Berlino, nel giugno 2013.
In uno dei documenti della SCS citati dallo Spiegel emerge che in questi anni all’interno dell’ambasciata statunitense di Berlino ha operato “un ramo dello spionaggio non registrato legalmente”. Membri della NSA e della Central Intelligence Agency (CIA) – l’agenzia di spionaggio per l’estero degli Stati Uniti – avrebbero raccolto informazioni riferite al distretto governativo della capitale, utilizzando delle tecnologie per la sorveglianza molto avanzate. Secondo un documento del 2010 consultato dallo Spiegel, gli Stati Uniti avrebbero dislocato diversi altri gruppi, non registrati legalmente come quello di Berlino, in altre ottanta città del mondo, tra cui uno anche a Roma. Non è chiaro però se la SCS abbia registrato conversazioni telefoniche o abbia soltanto raccolto dei dati sulle telecomunicazioni.
Lunedì 28 ottobre esponenti del Parlamento Europeo – tra cui il commissario alla giustizia dell’Unione Europea, Viviane Reding – andranno a Washington per una missione d’inchiesta promossa dallo stesso Parlamento, per raccogliere maggiori informazioni sul programma di sorveglianza della NSA. Questa settimana il Parlamento ha anche votato la sospensione del Terrorist Finance Tracking Program (TFTP), un programma di condivisione di dati finanziari con gli Stati Uniti. Il governo tedesco ha deciso di inviare una delegazione di membri del proprio servizio di intelligence per cercare di ottenere spiegazioni riguardo alle intercettazioni in cui sarebbe stata coinvolta Angela Merkel.
Nei giorni scorsi lo Spiegel e il Guardian avevano già pubblicato degli articoli sulle attività di sorveglianza della NSA nei confronti di diversi paesi europei. Mercoledì 23 ottobre il portavoce del governo tedesco, Steffen Seibert, aveva detto alla stampa che la cancelliera Angela Merkel era entrata in possesso di alcune informazioni che mostravano come gli Stati Uniti stessero sorvegliando il suo telefono cellulare.
Alla dichiarazione era seguita una telefonata con Obama, in cui Merkel aveva chiesto spiegazioni: dopo la telefonata il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, aveva dichiarato che gli Stati Uniti non stavano sorvegliando la cancelliera e che non lo avrebbero fatto in futuro. Secondo quanto riporta il Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung – che cita una fonte interna al governo tedesco – nella telefonata di mercoledì Obama avrebbe chiesto scusa al cancelliere tedesco, spiegando di non essere a conoscenza del fatto che la NSA avesse messo sotto controllo il suo telefono.
Il Guardian, il giornale britannico che ha rivelato per primo il programma di sorveglianza della NSA, aveva sollevato dei dubbi sulle rassicurazioni fatte dal governo americano a quello tedesco già il 23 ottobre, quando un suo giornalista aveva domandato alla portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale, Caitilin Hayden, se gli Stati Uniti avessero sorvegliato in passato il telefono di Merkel. La risposta di Hayden era stata piuttosto evasiva: «Gli Stati Uniti non stanno sorvegliando e non sorveglieranno in futuro le comunicazioni della cancelliera Merkel. Oltre a questo, non sono nella posizione di commentare pubblicamente ogni specifica accusa mossa all’attività di intelligence».
Dopo una settimana di rivelazioni, iniziate lunedì 21 ottobre dal quotidiano francese Le Monde che aveva scritto che la NSA ha sorvegliato in Francia circa 70 milioni di telefonate tra il 10 dicembre 2012 e l’8 gennaio 2013 – e seguite dalle notizia pubblicata dal Guardian relativa alle conversazioni telefoniche di 35 leader mondiali sorvegliati dall’agenzia – ieri diverse migliaia di persone hanno marciato verso il Campidoglio a Washington per protestare contro il programma della NSA. La manifestazione è stata promossa, tra gli altri, da Oliver Stone, Maggie Gyllenhaal e John Cusack che hanno anche partecipato alla realizzazione di un video dal titolo Stop Watching Us, “smettetela di controllarci”.
Foto: Sean Gallup/Getty Images