Il governo britannico contro i grassi saturi
È stato annunciato con grande soddisfazione un accordo con le società alimentari e di distribuzione, ma c'è molto scetticismo sulla sua efficacia
Sabato 26 ottobre è comparso sul sito del governo britannico un comunicato stampa intitolato “Migliaia di tonnellate di grassi saturi saranno tolti dalla dieta nazionale”. L’annuncio del ministero della Salute apre dicendo che “più di una piscina olimpionica e mezzo di grassi saturi saranno rimossi dalla dieta nazionale nel corso del prossimo anno” grazie a un accordo firmato da “quasi metà delle società dell’industria alimentare e del commercio al dettaglio” per rendere i prodotti più sani. Tagliare il consumo di grassi saturi del 15 per cento, prosegue, potrebbe prevenire ogni anno circa 2.600 morti causate da malattie cardiovascolari o da infarti.
Tra le società che hanno firmato l’accordo ci sono alcune multinazionali del settore alimentare, che hanno promesso modifiche a prodotti molto popolari. Nestlé, dice il comunicato, si è impegnata a rimuovere 3.800 tonnellate di grassi saturi all’anno “da oltre un miliardo di barrette Kit Kat”, modificando la ricetta. Altre iniziative saranno prese dalla popolare catena di fast food Subway, dalla multinazionale Unilever e dalla Mondelez International, che interverrà sulle ricette di alcuni prodotti tra cui i biscotti Oreo.
L’accordo fa parte di una iniziativa che il ministro della Salute Jane Ellison porta avanti da tempo per ridurre l’obesità nel paese. Secondo i dati del 2010 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il 23 per cento dei maschi adulti britannici sono obesi, una delle percentuali più alte in Europa. A febbraio del 2013, il servizio sanitario nazionale britannico (NHS) aveva definito le cifre del problema nel paese “allarmanti” e aveva parlato di una “epidemia dell’obesità”.
I grassi saturi sono quelli che si trovano normalmente in alimenti come burro, torte, biscotti, nei tagli di carne particolarmente grassi, in bacon e salsicce e nel formaggio. Una dieta con molti grassi saturi può aumentare il livello del colesterolo nel sangue e le quantità giornaliere raccomandate sono di circa 30 grammi al giorno per gli uomini e 20 per le donne. Il Guardian ricorda però che ultimamente ci sono stati diversi studi che hanno indicato negli zuccheri, e non nei grassi saturi, il principale responsabile dell’aumento di malattie cardiache e diabete negli ultimi decenni, modificando una convinzione molto diffusa fin dagli anni Settanta. Proprio pochi giorni fa, il cardiologo Aseem Malhotra ha scritto sull’autorevole British Medical Journal che il rischio derivante dai grassi saturi nel cibo non lavorato – non quello oggetto dell’accordo annunciato oggi – è stato “sopravvalutato” e “demonizzato”.
Nonostante i dati, la reazione della stampa britannica all’iniziativa del governo è stata molto scettica. BBC ha chiamato l’accordo “una goccia nell’oceano” nella lotta all’obesità, dando voce a diversi esperti che sostengono la necessità di un approccio più convinto al problema. Il governo, dicono, dovrebbe fissare limiti e stabilire standard per legge, invece di fare affidamento agli impegni volontari delle società del settore alimentare.