Indignarsi meno per lo spionaggio
Protestare per il caso NSA è giusto, scrive Franco Venturini sul Corriere, ma cercando di essere più lungimiranti che ipocriti
Sul Corriere della Sera di oggi, Franco Venturini ha pubblicato un commento in cui invita i paesi europei a non commettere “errori autolesionistici” e a non compromettere alcuni importanti negoziati in corso con gli Stati Uniti – in particolare quelli per l’accordo di libero scambio commerciale – per assecondare i moti dell’indignazione popolare contro lo spionaggio americano. Negli ultimi giorni i programmi di sorveglianza dell’NSA sono tornati di attualità e hanno scatenato reazioni in mezza Europa: in particolare, mercoledì 23 ottobre il governo tedesco ha parlato di una presunta sorveglianza del cellulare del cancelliere Angela Merkel e ieri sera il Guardian ha pubblicato un nuovo articolo sulla sorveglianza di 35 leader mondiali.
C’è gran voglia di rivincita sugli Stati Uniti, tra gli europei riuniti da ieri al vertice autunnale di Bruxelles. Angela Merkel, cresciuta in quella Germania dell’Est dove lo spionaggio della Stasi ha lasciato tracce profonde, non sopporta che il suo cellulare sia stato intercettato dagli americani e si domanda, malgrado la parziale smentita di Obama, se tra le due sponde dell’Atlantico si possa ancora parlare di fiducia. François Hollande è stato investito dalle rivelazioni di Le Monde, e reclama da Washington non si sa bene se scuse o promesse di non farlo più.
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Una protesta a Berlino il 29 luglio 2013.
(AP Photo/Gero Breloer)