I sedili degli aerei sempre più stretti
Non è una vostra impressione: le file da nove sono diventate da dieci, per farci stare più passeggeri, e le cose continuano a peggiorare
Chi ha fatto almeno un viaggio in aereo a lunga distanza in classe economica ha sicuramente sperimentato la scomodità di starsene per ore seduto in un posto piccolo, angusto e stretto gomito a gomito con il passeggero che gli sta accanto. Le possibilità di movimento sono ridotte al minimo, bisogna sperimentare nuovi incastri e leggi della fisica per sgranchirsi le ossa e finisce sempre a gomitate col proprio vicino quando c’è da tagliare l’emaciato petto di pollo al curry con verdure servito dalle hostess, in vassoi altrettanto striminziti. Ogni giorno milioni di persone in tutto il mondo devono fare i conti con i sedili strettissimi delle classi economiche degli aeroplani, e complice la crisi economica le cose stanno continuando a peggiorare, come spiega il Wall Street Journal.
Buona parte delle principali compagnie aeree del mondo negli ultimi anni ha rivisto la configurazione dei propri aerei: hanno allargato le classi di categoria superiore per dare maggiori confort e servizi, tali da giustificare i costi esorbitanti dei biglietti, e per farlo hanno dovuto riorganizzare la classe economica aumentando la concentrazione di sedili, per mantenere lo stesso numero di passeggeri o se possibile aumentarlo. Questa politica è stata seguita, con sfumature diverse, da grandi compagnie aeree come American Airlines, Emirates e da Air France-KLM. Il cambiamento non interessa solo i voli a corto raggio ma anche quelli intercontinentali, dove si resta a bordo per molte ore.
Per circa 20 anni, la configurazione classica dei posti in classe economica su un Boeing 777 è stata di nove sedili per fila. Lo scorso anno, il 70 per cento delle ultime versioni dell’aereo sono state consegnate con file da dieci posti; nel 2010 il dato era del 15 per cento. Il 787 Dreamliner, uno dei modelli più recenti costruiti da Boeing con la promessa di migliorare il confort dei passeggeri, viene quasi sempre ordinato dalle compagnie aeree con una configurazione di 9 posti per fila, nonostante la quantità consigliata dal produttore sia di 8 posti (due per lato e quattro al centro).
La politica “più posti più stretti” viene applicata su scala crescente anche sugli aeroplani prodotti dalla europea Airbus. La configurazione più richiesta per i suoi A330 è quella con dieci posti per fila: questo significa che ogni passeggero ha a disposizione 42,4 centimetri di spazio in larghezza.
Le nuove configurazioni, spiega il WSJ, sono un passo indietro in oltre mezzo secolo di aumento dello spazio in classe economica per i passeggeri. I primi aerei a reazione come il Boeing 707 offrivano 43 centimetri di spazio, dimensione basata sulla larghezza media delle anche dei piloti dell’aeronautica militare statunitense. Tra gli anni Sessanta e Settanta grazie al Boeing 747 si passò a 45,7 centimetri per posto, che divennero 47 sui Boeing 777 e sugli A380 negli anni Novanta e nei primi Duemila.
Oltre al restringimento dei sedili, l’aumento di un posto per fila porta alla riduzione della larghezza dei braccioli e soprattutto dei corridoi. Spostarsi sull’aereo quando è molto affollato diventa più complicato e ci sono problemi anche per gli assistenti di volo, che devono percorrere i corridoi con i loro carrellini con cibo e bevande. Ogni passeggero ha così l’impressione di essere seduto vicino a un compagno di viaggio invadente e che sgomita.
Airbus e Boeing, i due principali produttori di aeroplani al mondo, pubblicizzano i loro nuovi modelli con cabine più alte e spaziose, rese possibili grazie ai progressi raggiunti nei materiali e in fase di costruzione. Nelle loro presentazioni puntano molto sul confort dei passeggeri in tutte le classi, spiegando che possono usufruire di maggiori spazi e di sedili più comodi. Il problema è che poi i costruttori devono vedersela con le compagnie aeree, che hanno l’esigenza di trasportare il maggior numero possibile di persone per singolo volo. Il numero di posti per fila aumenta e Boeing e Airbus non possono far altro che assecondare le richieste delle compagnie aeree, che fanno ordinativi da miliardi di dollari per le loro flotte.
Oltre alla tradizionale suddivisione in classi, molte compagnie aeree negli ultimi anni si sono inventate classi intermedie, più costose dell’economica, ma comunque più conveniente della business e della prima. Queste nuove classi sottraggono spazio all’economica, ma il numero di posti viene mantenuto invariato con l’adozione di sedili più stretti. Per fare qualche soldo in più in economica, alcune compagnie offrono poi la possibilità di acquistare due posti contigui per un solo passeggero, con sconti e promozioni per incentivare l’acquisto.
Il restringimento dei posti in economica è già avvenuto, ma le cose potrebbero peggiorare ulteriormente. Emirates, per esempio, sta studiando la possibilità di inserire file da undici posti sugli A380. Ogni passeggero in questo caso avrebbe uno spazio di 43,7 centimetri. Airbus, che produce questo modello di aereo, sconsiglia di farlo per i voli di lunga durata, ricordando che la misura consigliata per passeggero è di 45,7 centimetri. Due centimetri in più sembrano poca cosa, ma possono fare la differenza in ambienti così stipati e ristretti come quelli di una cabina d’aereo.
Il sistema degli undici posti avrebbe anche un altro enorme svantaggio: la fila centrale sarebbe costituita da cinque posti, quindi il passeggero che si trova al centro dovrebbe scomodare sempre due persone per poter raggiungere il corridoio. Le configurazioni attuali, con un massimo di quattro posti centrali fanno sì che chi sta al centro debba oltrepassare sempre e solo un compagno di viaggio, per raggiungere il corridoio (al contrario di chi sta accanto al finestrino, che deve sorpassarne sempre due).
Airbus e Boeing sono al lavoro per progettare aerei più larghi che consentano di guadagnare nuovo spazio all’interno, ma saranno necessari ancora sette anni prima che questi siano messi sul mercato. Nel frattempo, spiegano le compagnie aeree, una soluzione per alleviare il problema di sentirsi allo stretto è offrire ai passeggeri il maggior numero di distrazioni possibili, a partire dalla distribuzione dei pasti, delle bibite e ai sistemi per l’intrattenimento a bordo con film, musica, videogiochi e su alcuni aerei la possibilità di navigare su Internet, gomiti dei vicini permettendo.