10 fotografie di Lewis Hine
Scelte tra quelle in mostra a New York, di un fotografo che si è occupato molto di immigrati e operai: e una sua foto l'avete vista di sicuro
Lewis Hine è stato uno tra i primi a utilizzare la fotografia come mezzo di denuncia sociale. Nato a Oshkosh, una cittadina del Wisconsin, nel 1874, lavorò in fabbrica per qualche anno per potersi permettere gli studi di sociologia presso la University of Chicago, la Columbia University e la New York University.
Interessato ai mutamenti sociali, come fotografo si dedicò con attenzione a temi ancora contemporanei come l’immigrazione, i diritti umani, il lavoro e la trasformazione urbana. Per Lewis Hine la fotografia era lo strumento più adatto, perché in grado di raccontare e allo stesso tempo mostrare questi argomenti. L’indagine di Hine è profonda e, attraverso quello che mostra, vuole responsabilizzare chi guarda e denunciare l’esistenza di un problema. È insomma una interpretazione della realtà: secondo Hine “la fotografia non sa mentire, ma i bugiardi sanno fotografare”.
Tra i primi lavori di documentazione di Hine c’è lo studio dei flussi migratori a Ellis Island, dove gli immigrati europei venivano schedati e, all’occorrenza, curati. Tra le fotografie più famose di questa serie ci sono i ritratti scattati agli immigrati italiani, una testimonianza importante e vivida di una parte di storia del nostro paese.
Nel 1908 Hine diventò il fotografo ufficiale del National Child Labor Committee, un ente creato per eliminare la pratica del lavoro minorile, allora diffusa in moltissime industrie statunitensi. Le immagini di Hine, alcune diventate simbolo dei diritti dei bambini, mostrano operai giovanissimi, vestiti con stracci sudici, in mezzo a catene di montaggio infinite, nei campi di cotone o in strada.
Dopo una parentesi in Europa, dove seguì il lavoro della Croce Rossa Internazionale durante la Prima Guerra Mondiale, dal 1919 ritornò a dedicarsi al mondo del lavoro: nel 1932 pubblicò Men at Work, risultato di anni di ricerca sull’argomento, che è un’ode al progresso e alla relazione tra uomo e macchina. Nel 1930 gli fu commissionata la documentazione del processo di costruzione dell’Empire State Building, una serie a cui appartiene la celebre fotografia (forse una delle più riprodotte su poster e cartoline) degli operai in fila, seduti su una trave sospesa nel vuoto.
Le fotografie di Hine, di grande interesse storico, sono conservate al International Museum of Photography e negli archivi della Library of Congress. Una mostra allestita all’ICP di New York ripercorre i principali lavori del fotografo. È organizzata dalla George Eastman House e durerà fino a gennaio 2014.