L’inquinamento di Harbin
Le foto della città nel nord-est della Cina avvolta dallo smog dove sono state chiuse le scuole e sospesi i voli dal suo aeroporto
Un fitto alone di smog avvolge da alcune ore la città di Harbin, che ha circa 11 milioni di abitanti e si trova nel nord-est della Cina. Il livello di PM 2,5 infatti – le polveri sottili dal diametro fino a 2,5 micrometri, estremamente piccole e, se inalate, pericolose per l’organismo – in alcune parti della città è arrivato fino a 1000 microgrammi al metro cubo. È un livello considerato molto pericoloso: secondo l’Organizzazione mondiale della sanità la concentrazione media di PM 2,5 non dovrebbe superare i 25 microgrammi al metro cubo, l’aria è considerata insana sopra i 100 microgrammi e quando raggiunge i 300 diventa tossica – in quel caso i bambini e gli anziani non dovrebbero uscire di casa.
Ad Harbin, secondo Reuters, il comune è stato costretto a chiudere le scuole, sospendere alcune tratte di autobus e interrompere i voli dall’aeroporto della città. Lo smog, in alcune zone, ha ridotto la visibilità fino a 10 metri, e secondo le previsioni la situazione non migliorerà entro le prossime 24 ore.
Negli ultimi anni il problema dell’inquinamento di alcune grandi città cinesi è gravemente peggiorato, a causa di un notevole sviluppo industriale incoraggiato dal governo che non ha previsto i danni ambientali che avrebbe provocato. Se ne parla da tempo sui media locali: il governo ha promesso che risolverà il problema, ma al momento non si vedono grandi miglioramenti.