Le elezioni presidenziali delle Maldive sono state annullate
Per la seconda volta in un mese: sembra che lo scopo sia ostacolare la rielezione dell'ex presidente Mohamed Nasheed
La polizia delle Maldive ha impedito lo svolgimento delle elezioni presidenziali in programma sabato 19 ottobre. Il loro intervento è stato stabilito dalla Corte Suprema del paese a causa di alcune irregolarità, che alla fine hanno portato alla decisione di sospendere – per la seconda volta in un mese – il primo turno delle presidenziali.
La Corte Suprema delle Maldive aveva già annullato il primo turno tenutosi il 7 settembre e vinto da Mohamed Nasheed, già presidente della Repubblica delle Maldive dal 2008 al 2012, e primo presidente nella storia del paese a essere eletto democraticamente. Le elezioni in programma per settembre erano stata indette dopo le dimissioni di Nasheed il 7 febbraio 2012, causate da un tentativo di colpo di stato e da una lunga serie di proteste, supportate dalla polizia. Il giorno successivo alle sue dimissioni, Nasheed fu arrestato con l’accusa di abuso di potere insieme ad alcuni ex parlamentari del suo partito, il Partito Democratico delle Maldive, per essersi rifiutato di comparire davanti a un tribunale.
La richiesta di annullamento delle elezioni – approvata dalla Corte Suprema l’8 ottobre – era stata presentata dal Jumhooree Party (JP), il partito repubblicano, il cui candidato aveva mancato per pochi voti la possibilità di arrivare al ballottaggio contro Mohamed Nasheed, che aveva ottenuto al primo turno (del 7 settembre) il 45,5 per cento dei voti: Nasheed avrebbe dovuto affrontare al ballottaggio Abdullah Yameen, il fratellastro dell’ex dittatore delle Maldive, Maumoon Abdul Gayoom. Dopo la sentenza di annullamento della Corte Suprema, Mohamed Naseer – ambasciatore delle Maldive in India – ha spiegato che la maggioranza dei giudici aveva chiesto che venissero stampate delle schede elettorali con nuove caratteristiche, per “motivi di sicurezza”, e che fossero rispettate delle nuove regole per lo svolgimento delle elezioni.
La Corte Suprema aveva stabilito che il primo turno delle elezioni presidenziale fosse ripetuto entro il 20 ottobre e l’eventuale ballottaggio entro il 14 novembre. La polizia ha occupato l’ufficio elettorale e alcuni seggi di Malé, la capitale del paese. Fuwad Thowfeek, capo della commissione elettorale, ha detto che i poliziotti hanno impedito la distribuzione del materiale elettorale. Due candidati alle elezioni, Gasim Ibrahim e Abdulla Yameen, avevano presentato ieri un’ingiunzione di fronte alla Corte Suprema, perché non avevano approvato il registro degli elettori, come richiesto dal nuovo regolamento elettorale.
La Corte Suprema non ha emesso un’ingiunzione, come richiesto dai due candidati, ma non ha neanche deciso che le elezioni si dovessero svolgere come da programma. La situazione è rimasta così molto confusa. Abdulla Nawaz, sovrintendente capo della polizia, ha spiegato che l’intervento degli agenti per bloccare lo svolgimento delle elezioni dipendesse dal fatto che soltanto uno dei candidati alle presidenziali aveva firmato e consegnato il registro degli elettori. E che, quindi, non ci sarebbero state le condizioni per lo svolgimento del primo turno, a causa della violazione delle nuove linee guida stabilite dalla Corte Suprema a settembre. Alla fine, Fuwad Thowfeek è stato costretto ad annunciare che sarà stabilita una nuova data per il primo turno delle elezioni, aggiungendo che oggi è «un giorno buio per la democrazia del paese».
Foto: Abdulla Nawaz, sovrintendente capo della polizia delle Maldive (Ishara S.KODIKARA/AFP/Getty Images)