Cinquant’anni di scuola media
Così com'è oggi esiste dal 1963, ma è diventato «l'anello debole del sistema educativo italiano», scrive il Corriere
Sul Corriere della Sera di oggi Gianna Fregonara raccoglie alcuni dati e alcune opinioni sullo stato della scuola media inferiore, «l’anello debole del sistema educativo italiano.» La scuola media unica venne introdotta il primo ottobre del 1963.
La scuola media italiana compie cinquant’anni. Anzi li ha compiuti 18 giorni fa perché fu proprio dal primo ottobre del 1963 che tutti i bambini italiani poterono continuare la scuola dell’obbligo con tre anni di «Media Unica» che sostituiva la divisione, creata dalla riforma Bottai nel 1940 tra scuola di avviamento professionale e scuola media per chi avrebbe proseguito gli studi.
«Una grande riforma democratica dopo la riforma Gentile», l’ha definita il ministro Maria Chiara Carrozza. Ma che cosa resta oggi, cinquant’anni dopo? Qualche dato: nel 1962 i bocciati furono il 16 per cento degli studenti, nel 2007 solo il 3 per cento. Le rilevazioni Ocse-Pisa però sono impietose e dimostrano che le medie sono diventate l’anello debole del sistema educativo italiano. A 15 anni sei ragazzi su dieci non sanno da che cosa dipende l’alternarsi del giorno e della notte. Secondo uno studio della Fondazione Agnelli, pubblicato due anni fa da Laterza, i risultati dei test di matematica tra la quarta elementare e la seconda media segnano un abbassamento dei punteggi del 23 per cento. E ancora: gli insegnanti sono in media i più vecchi del sistema scolastico e uno su tre lascia il posto dopo un anno in cerca di altri approdi, alle superiori soprattutto. Si capisce perché alla domanda diretta i ragazzi italiani rispondano che a loro la scuola media non piace, che si sentono a disagio più dei loro coetanei in Germania, Inghilterra e Francia.
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Foto: FRANK PERRY/AFP/GettyImages