La legge per liberare Tymoshenko
Il parlamento ucraino lavora a una soluzione per consentire all'ex primo ministro di uscire dal carcere e andare all'estero per cure mediche, ma a certe condizioni
Giovedì 17 ottobre, durante una visita nella provincia ucraina di Donec’k, il presidente dell’Ucraina Viktor Yanukovych ha detto alla stampa che potrebbe firmare presto una legge per consentire alla leader dell’opposizione Yulia Tymoshenko di lasciare il carcere per ricevere cure mediche all’estero. Tymoshenko, primo ministro dell’Ucraina tra dicembre 2007 e marzo 2010 e conosciuta per essere stata la protagonista dei movimenti di protesta seguiti alle elezioni presidenziali del 2004 (la cosiddetta “rivoluzione arancione”), si trova in prigione dall’agosto del 2011 con una condanna per abuso di potere. In passato aveva già ricevuto cure mediche per un problema alla colonna vertebrale in un ospedale della città di Charkiv, ma aveva più volte chiesto, senza successo, di essere trasferita in una clinica specialistica di Berlino.
Yanukovych ha spiegato che una volta che il parlamento approverà la legge per la liberazione di Tymoshenko – attualmente il testo è in fase di esame e i suoi contenuti non sono ancora noti – sarà necessario un ordine di scarcerazione da parte di un tribunale ucraino. Yanukovych non ha comunque accennato a una possibile assoluzione per la Tymoshenko, e ha aggiunto che il rilascio potrà verificarsi solo a determinate condizioni, che però non sono state ulteriormente specificate. I sostenitori di Tymoshenko hanno chiesto che l’ex primo ministro sia messo nelle condizioni di poter tornare a fare politica, e competere per le elezioni presidenziali previste per febbraio 2014. Secondo la figlia di Tymoshenko, Yevgenia Tymoshenko, la madre potrebbe essere liberata il 19 novembre.
Il processo a Yulia Tymoshenko iniziò nel giugno 2011 e si concluse l’11 ottobre con una condanna a sette anni di prigione per abuso di potere. La condanna fu poi confermata in appello il 29 agosto 2012, diventando definitiva. Tutto iniziò nel 2009 quando Tymoshenko, a capo del governo, decise di firmare un accordo con la Russia per fissare il prezzo dovuto dall’Ucraina per gli approvvigionamenti di gas naturale russo. L’accordo fu giudicato da molti svantaggioso per gli interessi ucraini e stipulato senza l’accordo del resto del governo.
Il 5 agosto 2011, prima delle fine del processo, fu decisa la custodia cautelare per Tymoshenko a causa di un comportamento oltraggioso nei confronti del giudice, e Tymoshenko fu trasferita immediatamente nel carcere di Kiev. L’Unione Europea e gli Stati Uniti hanno considerato fin da subito la condanna come “politicamente motivata”, mentre il 30 aprile 2013 la Corte europea dei diritti dell’uomo ha emesso una sentenza sulla detenzione preventiva, giudicandola illegale e arbitraria.
Secondo alcuni osservatori la mossa di Yanukovych potrebbe essere legata alla firma del trattato di associazione e libero commercio tra Unione Europea e Ucraina, prevista per il 28-29 novembre: i paesi europei hanno condizionato la conclusione dell’accordo, che dovrebbe portare diversi vantaggi economici all’Ucraina, alla scarcerazione di Tymoshenko. Secondo Reuters, l’accordo potrebbe spingere il governo di Kiev a compiere uno storico spostamento verso l’Occidente, allontanandosi dall’influenza russa.