Renzi conferma di essere contrario ad amnistia e indulto
Il sindaco di Firenze Matteo Renzi è tornato mercoledì sera sul tema delle carceri, nel suo consueto diario online che chiama “Enews”, e ha ripetuto con maggiore ordine le cose sostenute sabato scorso a Bari, e molto contestate.
Le carceri sono in una situazione disumana. Non affrontare questo tema è vergognoso. Ma non avere il coraggio di dire ciò che si pensa lo è altrettanto. Le forze politiche hanno scelto nel 2006, sette anni fa, di votare un provvedimento di clemenza, finalizzato a svuotare le carceri e rispondere all’appello di Giovanni Paolo II. Oggi, appena sette anni dopo, riterrei un clamoroso autogol riproporre nuovamente un provvedimento di emergenza. Se le carceri sono troppo piene, cerchiamo di capirne cause e possibili soluzioni, partendo dalla custodia cautelare, dalle misure alternative, dal modificare alcune leggi come la Giovanardi o la Bossi-Fini. Riformiamo, una volta per tutte, un sistema della giustizia che in questi vent’anni è stato citato in ballo solo per norme ad personam e che ha urgente bisogno di intervento, concreto e non ideologico. E, se serve, costruiamo più carceri, come è accaduto in tutto il resto d’Europa. Ma l’idea che siccome le carceri sono piene, le svuotiamo per la seconda volta in sette anni con un indulto è inaccettabile. Elimina la certezza del diritto, alimenta la sfiducia verso una classe politica che non può cercare soluzioni solo in emergenza, svuota le carceri senza assicurare ai territori – in primis ai Comuni – le risorse per affrontare la contestuale uscita di donne e uomini che meriterebbero di essere aiutati nel reinserimento. Per tutti questi motivi noi – che come Comune di Firenze facciamo molto sul carcere come ha più volte ricordato la vicesindaco Saccardi (link) – facciamo ogni giorno tutto quello che dobbiamo e spesso tutto quello che possiamo per sopperire alle difficoltà dell’Amministrazione Penitenziaria. Ma se c’è da dire qualcosa, è giusto dirla. Anche se il fatto stesso di prendere questa posizione mi ha rovesciato addosso un diluvio di critiche.
Mi è dispiaciuto che qualcuno abbia letto in questa posizione un attacco al Quirinale. Il Presidente della Repubblica ha il diritto di inviare messaggi al Parlamento. Ma il dovere delle forze politiche è prendere sul serio ciò che il Presidente scrive. Io non credo che davanti alla fame di legalità che ha questo Paese si possa rispondere rinnovando l’indulto. Lo penso e lo dico. è il modo più corretto di ascoltare davvero il Presidente, che nel suo messaggio parla a lungo dell’emergenza carceraria e non solo di amnistia e indulto. Tra le altre cose il Presidente Napolitano sarà a Firenze mercoledì prossimo in occasione del congresso dell’ANCI e la nostra città – ne sono certo – lo accoglierà con l’affetto e la stima che sempre abbiamo riservato al Capo dello Stato.