17 morti per il ciclone Phailin in India
Ma le grandi evacuazioni di massa hanno evitato conseguenze peggiori: negli stati indiani di Orissa e Andhra Pradesh ci sono ancora forti piogge e inondazioni
Il ciclone Phailin, la più grande perturbazione che abbia interessato l’India negli ultimi 14 anni, ha causato la morte di almeno 17 persone e la distruzione di centinaia di edifici negli stati orientali dell’Orissa e dell’Andhra Pradesh, sul golfo del Bengala. I piani di emergenza e di evacuazione, che hanno interessato nel fine settimana quasi un milione di persone, hanno consentito di limitare il numero dei morti e dei dispersi nelle aree dove si sono verificate le alluvioni. I forti venti hanno causato la distruzione di diverse linee elettriche e per le telecomunicazioni, e hanno anche distrutto campi e coltivazioni. La tempesta sta interessando una zona dove vivono complessivamente circa 10 milioni di persone.
Con il suo progressivo spostamento sulla terraferma, Phailin ha perso forza, ma secondo le previsioni continuerà a portare piogge intense nell’Orissa per buona parte di lunedì. A Bhubaneswar, la capitale dell’Orissa, il ciclone ha causato molti danni con la distruzione di segnali stradali, semafori, tralicci e l’abbattimento di alberi sulle strade. Nello stato molte linee elettriche sono state chiuse preventivamente in vista del passaggio di Phailin, per motivi di sicurezza.
L’esercito federale indiano sta predisponendo i soccorsi e il trasporto di cibo, acqua potabile, tende e coperte verso le zone più interessate dal ciclone. I soccorsi in alcune aree sono complicati dai danni subiti dalle strade e dalla presenza di grandi detriti, che ostacolano il passaggio dei mezzi.