L’Irlanda uscirà dal programma di aiuti internazionali
Il primo ministro Enda Kenny ha annunciato che tra due mesi finirà il bailout di UE e FMI: è il primo paese a farlo dall'inizio della crisi
Sabato 12 ottobre il primo ministro irlandese Enda Kenny ha annunciato che l’Irlanda uscirà dal programma di aiuti internazionali prima della fine dell’anno e che per allora “l’emergenza economica sarà finita”. Parlando nella città di Limerick durante un’assemblea del suo partito, il Fine Gael, Kenny ha detto: “Stasera posso confermare che l’Irlanda è sulla strada per uscire dal bailout dell’Unione Europea e del Fondo Monetario Internazionale il 15 dicembre. E non torneremo indietro”.
Il programma di aiuti internazionali all’Irlanda, del valore complessivo di 85 miliardi di euro, è cominciato nel 2010, dopo la gravissima crisi delle principali banche del paese, che vennero travolte dal crollo del mercato immobiliare.
Kenny ha aggiunto che “questo non significa che i nostri guai finanziari siano finiti”, che il futuro riserva ancora “tempi delicati” e “una lunga strada da percorrere”, ma anche che “l’era del bailout non ci sarà più”. Martedì 15 ottobre verrà presentato il piano del governo per i conti pubblici, che conterrà altri 2,5 miliardi di euro in aumenti di tasse e tagli alle spese. Ma Kenny ha detto che con quelle misure il deficit di bilancio sarà del 4,8 per cento del PIL alla fine del 2014, inferiore all’obiettivo del 5,1 per cento concordato con le istituzioni internazionali. Nel 2014 ci dovrebbe essere poi anche un avanzo primario – il che significa che le entrate fiscali saranno superiori alle spese correnti per la gestione dello Stato – e quindi il debito pubblico comincerà ad essere ripagato.
Se uscirà dal piano di aiuti a dicembre, l’Irlanda sarà il primo dei paesi dell’eurozona a non ricevere più gli aiuti: gli altri paesi ad aver ottenuto un bailout sono stati la Grecia, il Portogallo e Cipro. Sabato 12 ottobre, oltre all’annuncio di Kenny, il presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi ha lodato gli sforzi fatti dall’Irlanda e la sua capacità di affrontare riforme strutturali per affrontare la crisi.
La crisi economica irlandese, cominciata come crisi immobiliare e poi allargatasi al settore finanziario, ha colpito molto duramente l’Irlanda e diversi dati rimangono critici: tra questi la disoccupazione, che è in lenta diminuzione da mesi ma che a settembre è rimasta superiore al 13 per cento.
Foto: da sinistra, il primo ministro irlandese Enda Kenny, il presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy e il presidente della Commissione Europea José Barroso durante un incontro a Bruxelles il 28 giugno 2013.
(AP Photo/Virginia Mayo)