Le foto degli scontri a Rio de Janeiro
Gli insegnanti e i loro sostenitori hanno protestato contro i nuovi stipendi e orari: gruppi di violenti hanno incendiato cassonetti e assaltato diversi edifici
Lunedì 7 ottobre migliaia di insegnanti e loro sostenitori hanno protestato a Rio de Janeiro, in Brasile, contro i nuovi stipendi e gli orari di lavoro previsti per il personale scolastico. Secondo la polizia hanno partecipato alla manifestazione circa 10mila persone, mentre per gli organizzatori della protesta i partecipanti sono stati più di 50mila. Dopo un inizio pacifico nei pressi del municipio della città, la manifestazione è diventata violenta: un piccolo gruppo di manifestanti ha lanciato bottiglie molotov e ha dato fuoco ad alcuni cassonetti nei pressi dei palazzi governativi, dove pochi giorni fa era stata discussa la modifica agli stipendi e agli orari di lavoro per gli insegnanti. La polizia ha risposto lanciando gas lacrimogeni ed effettuando cariche per disperdere i violenti.
Diversi manifestanti col volto coperto hanno assaltato altri edifici nella zona, rompendo i vetri di una banca e dando fuoco ai bancomat che si trovavano al suo interno. Successivamente hanno incendiato un autobus del servizio dei trasporti pubblici, parcheggiato nelle vicinanze. La settimana scorsa un’altra manifestazione, sempre contro la riduzione degli stipendi, aveva portato a diversi episodi violenti a Rio de Janeiro. Lunedì ci sono state manifestazioni anche a San Paolo, dove si sono verificati altri momenti di tensione tra i manifestanti e la polizia.
Gli insegnanti hanno indetto fino a ora quasi 50 giorni di sciopero contro le modifiche agli stipendi, che prevedono un loro aumento solo per gli insegnanti che lavorano 40 ore a settimana, circa il 7 per cento dell’intero corpo docente. La recente proposta di arrivare a un aumento del 15 per cento dello stipendio come incentivo per lavorare più ore a settimana è stata respinta dai sindacati.
I manifestanti hanno protestato anche contro i metodi della polizia, ritenuti violenti e autoritari, e contro il governo federale. Durante l’estate in Brasile ci sono state molte manifestazioni, soprattutto contro l’aumento dei biglietti degli autobus nelle città più grandi del paese come Rio de Janeiro e San Paolo. Le manifestazioni si sono tenute in concomitanza con le partite di calcio della Confederations Cup. Gli organizzatori dei Mondiali di calcio del prossimo anno e delle Olimpiadi del 2016, eventi che si terranno in Brasile, temono che si possano ripetere le manifestazioni e gli episodi violenti anche durante i loro eventi sportivi, disincentivando l’arrivo di tifosi e appassionati.