Le accuse contro Sarkozy sono cadute
L'ex presidente della Francia è stato prosciolto e non andrà a processo: era accusato di circonvenzione di incapace per presunti finanziamenti illeciti
La sezione istruttoria della corte d’appello di Bordeaux ha stabilito che l’ex presidente francese Nicolas Sarkozy non dovrà affrontare il processo penale per circonvenzione di incapace relativo al cosiddetto caso Bettencourt. A marzo Sarkozy era stato formalmente accusato di aver incontrato Liliane Bettencourt, anziana miliardaria, quando era candidato a presidente della Francia, approfittando della sua scarsa lucidità per ottenere illecitamente fondi per la campagna elettorale del suo partito, l’UMP. Liliane Bettencourt, 90 anni, azionista di maggioranza ed ereditiera dell’azienda di cosmetici L’Oreal, nel 2006 è stata dichiarata incapace di intendere e di volere.
I giudici di Bordeaux hanno lasciato cadere l’accusa a carico di Sarkozy, senza aspettare la decisione della Corte di Cassazione che in questi giorni avrebbe dovuto decidere in merito alla legittimità della procedura. Sarkozy, che nel frattempo aveva annunciato di voler tornare a fare politica a livello nazionale, rischiava tre anni di carcere, una multa fino a 375.000 euro e l’ineleggibilità a qualunque carica politica per 5 anni. Gli altri dieci imputati coinvolti nel caso, tra cui l’allora ministro del lavoro Eric Woerth, tesoriere dell’UMP, si dovranno invece presentare in tribunale per il processo che probabilmente si svolgerà nel 2014.
La vicenda Bettencourt è molto intricata e coinvolge alcuni esponenti dell’UMP da più di due anni. Iniziò nel luglio del 2010, quando da alcune intercettazioni emerse l’esistenza di grandi finanziamenti che Bettencourt avrebbe concesso al partito di Sarkozy. Le intercettazioni erano state fatte per tutt’altro motivo, ovvero in seguito alla denuncia della figlia della Bettencourt contro il fotografo François-Marie Banier, un amico di lunga data della miliardaria, che avrebbe approfittato della salute cagionevole della donna per ottenere per sé circa un miliardo di euro. La denuncia fu ritirata nel dicembre 2010 ma il partito di Sarkozy restò coinvolto nella rete di rapporti e di finanziamenti poco chiari svelati dall’inchiesta. L’intera inchiesta, che era stata condotta dal procuratore di Nanterre Philippe Courroye, fu spostata a Bordeaux nell’autunno del 2010.
I punti contestati a Sarkozy erano diversi: il maggiordomo e altri membri del personale della casa di Bettencourt avevano sostenuto di aver visto Sarkozy entrare e uscire dalla casa della miliardaria francese, a Neuilly, in diverse occasioni nel 2007, e non una sola volta come sostenuto dallo stesso Sarkozy. Le numerose visite avrebbero potuto essere una prova del fatto che il finanziamento all’UMP fu molto grosso, e superiore a quello consentito dalla legge: questo è un punto fondamentale, visto che la legge francese consente ai cittadini di versare ai partiti una cifra non superiore ai 7500 euro per anno, che si abbassa a 4600 euro in periodo elettorale. Inoltre, tutte le donazioni superiori a 150 euro devono essere effettuate tramite assegno, e le donazioni in contanti non possono superare il 20 per cento dell’ammontare di spesa autorizzato. I giudici hanno però stabilito che gli elementi a sostegno dell’accusa non erano abbastanza consistenti per andare a processo: erano troppo “deboli”, rientravano cioè tra gli “indizi ” ma non tra gli “indizi a carico”: gli indizi a carico prevedono “l’esistenza di prove sufficienti per individuare la colpevolezza di qualcuno” e non sono stati trovati.
foto: AP Photo/Virginia Mayo