A Lampedusa sono riprese le ricerche

Finora sono stati recuperati 74 corpi e il numero dei morti è salito a 185, mentre questa mattina sull'isola è arrivato il ministro Kyenge

A Lampedusa sono riprese le ricerche dei corpi dei dispersi nell’affondamento di un barcone carico di migranti nella notte tra mercoledì 2 e giovedì 3 ottobre. I sommozzatori hanno riportato in superficie 74 corpi. Il numero dei morti accertati è salito a 185.

Il ministro per l’Integrazione Cécile Kyenge ha visitato l’isola nella mattina di domenica e ha dichiarato che il governo metterà in campo: «strumenti per rivedere le norme sull’immigrazione e il reato di clandestinità», riferendosi probabilmente alla possibilità di modificare la legge Bossi-Fini, la n. 189 del 2002, e la legge n. 94 del 2009, che prevede il reato di clandestinità.

Questa mattina, durante un’intervista a SkyTG24 il premier Enrico Letta ha annunciato che il presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso visiterà Lampedusa insieme al ministro degli Interni Angelino Alfano.

18.00 – Nella giornata di oggi, i cadaveri recuperati in mare, scrive il Corriere della Sera, sono stati fino a ora 70: il numero dei morti sale così a 181. Oggi, ha fatto visita a Lampedusa il ministro per l’Integrazione Cécile Kyenge: commentando il naufragio ha parlato anche della legge Bossi-Fini, la n. 189 del 2002, in materia di immigrazione: «Ora metteremo sul tavolo di lavoro strumenti per rivedere le norme sull’immigrazione e il reato di clandestinità. Spero che questa strage ci possa far riflettere sulla nostra posizione, sulle nostre frontiere, il nostro mare e soprattutto chiedere che questo dramma non deve essere affrontato da soli ma insieme all’Europa».

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Aggiornamento delle 15 – Il Corriere della Sera scrive che i corpi recuperati da questa mattina sono 32. I morti nel naufragio sono 143.

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A Lampedusa sono riprese le ricerche dei corpi dei dispersi intorno al relitto del barcone carico di migranti affondato dopo un incendio nella notte tra mercoledì 2 e giovedì 3 ottobre. I sommozzatori oggi hanno riportato in superficie 16 corpi, 15 uomini e una donna.

Le vittime accertate del naufragio sono salite a 127. Il relitto si trova a circa 45 metri di profondità, alcune centinaia di metri a largo dell’isola. Nei giorni scorsi le condizioni del mare avevano impedito ai sommozzatori di proseguire le ricerche. Al momento si stima che dentro la nave ci siano fino a 250 corpi.

Alcuni robot radiocomandati sono stati inviati sul fondo del mare per compiere dei rilievi intorno all’imbarcazione, scoprire se si è spostata e se la sua struttura di legno già danneggiata potrebbe sopportare la risalita in superficie. Secondo il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, il relitto potrebbe essere rimesso a galla già oggi con l’aiuto di alcuni palloni gonfiabili. Due tir frigoriferi sono in attesa nel porto di Lampedusa per conservare i corpi che saranno eventualmente trovati e permettere alla polizia scientifica di effettuare dei rilievi.

Questa mattina è arrivata sull’isola il ministro per l’Integrazione Cécile Kyenge, che ha visitato il Centro di Identificazione ed Espulsione (CIE) di Lampedusa, dove ha incontrato i 155 superstiti del naufragio. «Siamo qui per assistere all’ennesima strage, spero che non succeda mai più. Spero che sia una delle ultime volte che noi veniamo a Lampedusa ad assistere a questo dramma» ha dichiarato il ministro.

«Questo dramma non deve essere affrontato da soli ma insieme all’Europa», ha aggiunto il ministro. Proprio questa mattina, durante un’intervista a SkyTG24 il premier Enrico Letta ha annunciato che il presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso visiterà Lampedusa insieme al ministro degli Interni Angelino Alfano.

Letta ha aggiunto che richiederà l’impegno dell’Europa e che il problema degli sbarchi a Lampedusa «nasce dal fatto che sono saltate le entità statuali sull’altra sponda. Il nostro impegno oggi si chiama Libia, abbiamo intenzione di andare là e di fare assumere impegni stringenti a quel Paese».