Le copertine di Art Spiegelman
20 tra le più belle disegnate da uno dei più importanti fumettisti e illustratori contemporanei, appena celebrato da un nuovo librone
A settembre la casa editrice “Drawn and Quarterly” ha pubblicato Co-Mix: A Retrospective, un volume dedicato ad Art Spiegelman, uno dei più importanti fumettisti dei nostri giorni.
Spiegelman – che nacque a Stoccolma da genitori ebrei polacchi e inizialmente si chiamava Itzhak Avraham ben Zeev – è noto soprattutto per aver pubblicato nel 1991 Maus, un famoso graphic novel che racconta la storia dei suoi genitori sopravvissuti all’Olocausto durante la Seconda guerra mondiale, e dove i protagonisti sono topi (gli ebrei), gatti (i nazisti), cani (gli americani) e così via. L’opera valse a Spiegelman il premio Pulitzer ed è tuttora considerata tra quelle che più di tutte hanno influenzato il modo di disegnare e pensare i fumetti contemporanei. Spiegelman è anche famoso per le copertine realizzate dal 1992 al 2001 per il New Yorker, dove fu assunto dall’allora direttrice Tina Brown.
La prima uscì il 15 febbraio del 1993, per il giorno di San Valentino, e raffigurava una donna dalla pelle scura mentre si baciava con un ebreo chassidim: l’immagine alludeva agli scontri razziali di Crown Heights, Brooklyn, del 1991, che portarono alla morte di un ragazzo ebreo. La sua copertina più famosa è però quella che disegnò insieme alla moglie, l’artista Françoise Mouly: uscì il 24 settembre del 2001, dopo l’attentato alle Torri Gemelle. La copertina, intitolata In the Shadow of No Towers, è completamente nera: solo osservandola attentamente si scorge il profilo delle due torri. L’American Society of Magazine Editors la votò tra le dieci migliori copertine degli ultimi 40 anni.
Co-Mix racconta la carriera di Spiegelman, raccogliendo i vecchi fumetti, tavole di Maus, disegni preparatori, oltre 300 bozzetti e alcune tra le più belle copertine realizzate per il New Yorker, che proponiamo di seguito.