Chi vince i premi Nobel quest’anno?
Pace, letteratura, medicina, fisica, chimica ed economia: quali sono i nomi che circolano di più e le altre cose da sapere
Lunedì 7 ottobre alle 11:30 del mattino sarà annunciato il premio Nobel per la medicina a Stoccolma. Come da tradizione, nei giorni seguenti saranno annunciati gli altri premi per la fisica, la chimica, la pace, l’economia e la letteratura. I premi Nobel sono considerati i più prestigiosi e importanti riconoscimenti attribuiti nel mondo e ogni anno attirano l’interesse dei media e dell’opinione pubblica. Nei giorni prima della loro assegnazione sono formulate previsioni e ipotesi su chi potranno essere i premiati e per quali motivazioni.
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Nobel per la Pace
A differenza degli altri Nobel, quello per la pace prevede che siano inviate candidature al Comitato per il Nobel norvegese (quello svedese si occupa degli altri Nobel). Il Comitato ha ricevuto 259 candidature e 50 di queste sono riferite a organizzazioni e non a persone fisiche. È il più alto numero di candidature mai ricevuto dal Comitato. Il regolamento prevede che i nomi proposti ogni anno non siano svelati per i 50 anni successivi alla premiazione: quindi le candidature di quest’anno saranno ufficialmente rese note nel 2063.
Come da tradizione il PRIO – Peace Research Institute Oslo, che non ha collegamenti con l’organizzazione del Nobel – ha messo insieme un elenco dei possibili vincitori del premio per la pace. Nella lista c’è Malala Yousafzai, la ragazza pakistana ferita alla testa e al collo da un colpo di pistola sparato da un talebano il 9 ottobre del 2012, mentre stava tornando a casa da scuola a Mingora, nella valle di Swat. Da allora Malala è diventata il simbolo dell’emancipazione delle donne e della questione femminile nei paesi musulmani e di recente ha tenuto un discorso durante l’Assemblea della gioventù delle Nazioni Unite.
Il PRIO ipotizza che il Nobel per la pace possa essere attribuito a Lyudmila Alexeyeva, Svetlana Gannushkina e Lilya Shibanova, tre donne che da anni si battono per avere dal governo russo maggiori aperture democratiche. Negli ultimi anni si sono date da fare soprattutto per denunciare brogli e irregolarità durante le elezioni. Un’altra possibile vincitrice è suor Mary Tarcisia Lakot dell’ordine delle Piccole sorelle di Maria Immacolata: è la direttrice della scuola del Centro Santa Bakhita nel nord dell’Uganda, dove da anni lavora nelle zone della guerra civile.
Anche il procuratore generale del Guatemala, Claudia Paz y Paz Bailey, potrebbe ottenere il Nobel: grazie alla sua iniziativa è stato possibile mettere sotto processo l’ex presidente Efraín Ríos Montt, accusato di genocidio. Nell’elenco del PRIO c’è anche un altro magistrato: è Louise Arbour, procuratore capo presso i tribunali speciali per la Jugoslavia e il Ruanda e dal 2009 a capo dell’International Crisis Group, un’organizzazione internazionale non governativa che si occupa di diritti e interventi umanitari.
In lista c’è Denis Mukwege, un ginecologo che da oltre dieci anni opera e cura le donne vittime di violenza sessuale nella Repubblica Democratica del Congo attraverso il suo Panzi Hospital a Bakuvu, dove sono curate 400 persone ogni mese. Infine c’è l’attivista Irom Sharmila, che in India si occupa della difesa dei diritti delle donne.
Altri nomi di probabili candidati al Nobel per la pace sono circolati negli ultimi mesi in seguito all’annuncio da parte dei promotori delle loro candidature e a indiscrezioni di stampa. L’elenco comprende l’UNESCO, Bradley Manning (Chelsea Manning), Bill Clinton, il presidente della Birmania Thein Sein, quello della Colombia Juan Manuel Santos, Vladimir Putin e l’ex collaboratore dei servizi segreti statunitensi Edward Snowden, quello del caso NSA-PRISM.
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Nobel per la Letteratura
Come ogni anno, a pochi giorni dall’annuncio del Nobel per la letteratura circolano i nomi di decine di scrittori, considerati tra i più probabili vincitori. Secondo la società di scommesse britannica Ladbrokes, una delle più grandi al mondo, ha buone probabilità (3 a 1) di ottenere il nobel lo scrittore giapponese Haruki Murakami: uno dei suoi più grandi successi è “Tokyo Blues”, uscito nel 1987. C’è da dire che il nome di Murakami è alquanto ricorrente e che si parla da almeno 10 anni di una sua possibile vittoria ai Nobel. Tra gli altri favoriti, sempre per gli scommettitori, ci sono la scrittrice statunitense Joyce Carol Oates (6 a 1), lo scrittore ungherese Peter Nádas (7 a 1), il poeta sudcoreano Ko Un (10 a 1) e la scrittrice di racconti brevi canadese Alice Munro (12 a 1).
Lo scorso anno il Nobel è andato allo scrittore cinese Mo Yan, quello di “Sorgo rosso”, secondo autore originario della Cina a vincere il premio. Mo Yan era dato dagli scommettitori 9 a 1. Nel 2011 il premio andò al poeta svedese Tomas Tranströmer, dato al secondo posto tra i favoriti con 10 a 1. Il favorito quell’anno era il poeta siriano Adonis, quest’anno dato dagli scommettitori al sesto posto. Altre società di scommesse danno come possibile vincitore (le quotazioni oscillano molto) lo scrittore keniano Ngugi wa Thiong’o, tra i più importanti autori della letteratura africana.
Dal 1901 a oggi il premio Nobel per la letteratura è stato conferito a 109 persone: solo 12 di queste erano donne.
Nella prossima pagina, tutti i possibili vincitori dei Nobel in ambito scientifico
Tra le previsioni più dettagliate e accurate, per i Nobel in ambito scientifico, ci sono quelle di Thomson Reuters, la società che gestisce l’agenzia internazionale di stampa Reuters. I suoi analisti studiano e confrontano centinaia di citazioni nelle ricerche scientifiche, cercando di capire quali siano quelle più numerose e diffuse. Sulla base di queste e di altre informazioni, preparano una lista di persone che potrebbero essere premiate, non necessariamente nello stesso anno in cui è stato diffuso l’elenco. Con questo sistema, dal 2002 a oggi, il panel di ricerca Reuters ha identificato in anticipo 27 vincitori del premio Nobel nei campi della medicina, della chimica, della fisica e dell’economia.
Nobel per la Medicina
Il Nobel potrebbe essere attribuito ad Adrian Bird dell’Università di Edimburgo (Regno Unito) insieme con Howard Cedar e Aharon Razin dell’Università ebraica di Gerusalemme: i loro studi hanno consentito di comprendere il funzionamento del meccanismo che attiva e disattiva i geni che innescano la produzione di particolari tessuti negli organismi viventi (metilazione ed espressione genica).
Un altro gruppo di ricercatori identificato dagli analisti Reuters è composto da Daniel Klionsky dell’Università del Michigan (Stati Uniti), Noboru Mizushima dell’Università di Tokyo (Giappone) e Yoshinori Ohsum del Tokyo Institute of Technology (Giappone). Le loro ricerche si sono concentrate sullo studio e l’analisi dei meccanismi che portano all’autofagia, il processo con cui un organismo vivente distrugge le cellule o i componenti delle cellule non più necessari.
Infine, il Nobel per la medicina potrebbe essere attribuito a Dennis J. Slamon della Università della California a Los Angeles (UCLA, Stati Uniti) per i suoi studi sul gene HER2/neu, che rende più aggressivo il tumore al seno in circa un terzo delle pazienti.
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Nobel per la Fisica
Quest’anno si è tornato a parlare con insistenza della possibile attribuzione del Nobel a Peter Higgs, per avere teorizzato l’esistenza del bosone che porta il suo nome insieme con François Englert. Le ricerche più recenti condotte al CERN di Ginevra (Svizzera) hanno dato indizi consistenti sull’esistenza della particella subatomica, che dà massa a tutte le altre particelle e che aiuterebbe a spiegare il modello standard di riferimento della fisica.
Il Nobel secondo Reuters potrebbe essere attribuito a un altro gruppo di ricercatori che hanno identificato nuovi pianeti in orbita intorno a stelle diverse dal Sole (esopianeti). Michael Mayor dell’Università di Ginevra e Didier Queloz dell’Università di Cambridge (Regno Unito) hanno identificato 51 Pegasi b, il primo pianeta a essere scoperto fuori dal nostro sistema solare. Geoffrey Marcy, dell’Università di Berkeley (Stati Uniti), ha confermato la scoperta.
E non è escluso che il Nobel per la fisica possa essere attribuito a Hideo Hosono, responsabile del Centro di ricerca dei materiali del Tokyo Institute of Technology (Giappone) per i suoi studi sui superconduttori a base di ferro.
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Nobel per la Chimica
Il Nobel potrebbe essere attribuito a A. Paul Alivisatos dell’Università di Berkeley, a Chad Mirkin della Northwestern University (Stati Uniti) e a Nadrian Seeman dell’Università di New York per i loro studi sulla nanotecnologia del DNA. In questo campo, il DNA non viene utilizzato per lo scopo classico (il trasporto di informazioni genetiche), ma come sistema per creare strutture controllabili per far funzionare i supercomputer, per esempio.
Il premio potrebbe essere dato a Valery Fokin e K. Barry Sharpless dello Scripps Research Institute (Stati Uniti) e a M. G. Finn del Georgia Tech (Stati Uniti) per i loro studi sulla “click chemistry” (“chimica a scatto”), ovvero la possibilità di creare sostanze molto complesse attraverso molecole più piccole e semplici in tempi rapidi.
Secondo Reuters, il Nobel per la chimica potrebbe andare a Bruce Ames dell’Università di Berkeley per l’elaborazione del test che porta il suo nome e che viene utilizzato per analizzare la capacità di una sostanza di produrre modificazioni all’interno del DNA di un organismo vivente.
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Nobel per l’Economia
(Premio della Banca di Svezia per le scienze economiche in memoria di Alfred Nobel)
Joshua Angrist del Massachusetts Institute of Technology (MIT, Stati Uniti), David Card dell’Università di Berkeley e Alan Krueger dell’Università di Princeton potrebbero ottenere il Nobel per i loro studi sul mercato del lavoro e il ruolo dell’istruzione nelle dinamiche economiche. Reuters dice anche che un altro gruppo di economisti che ha elaborato modelli matematici per la previsione dei cicli economici potrebbe ricevere il Nobel. È composto dagli economisti David Hendry della Oxford University (Regno Unito), M. Hashem Pesaran dell’Università di Cambridge e da Peter C. B. Philips di Yale. Altri due potenziali vincitori del Nobel sono Sam Peltzman dell’Università di Chicago e il magistrato Richard Posner (che insegna anche legge a Chicago) per i loro studi sulle norme che regolamentano il mercato.