Il senato irlandese non sarà abolito
La maggioranza degli elettori ha respinto la proposta, nel referendum promosso dal partito di centrodestra che guida il governo
Il 51,8 per cento degli elettori irlandesi ha respinto la proposta di abolire il Seanad Éireann, la camera alta del Parlamento, nel referendum che si è tenuto venerdì 4 ottobre promosso dal Fine Gael, il partito di centrodestra che guida la maggioranza di governo.
I voti validi, su 3,1 milioni di elettori, sono stati 1.226.374: 591.937 a favore dell’abolizione e 634.437 contrari. Le schede non valide sono state 14.355. Non è ancora definitivo invece il risultato dell’altro referendum su cui si sono espressi gli irlandesi, riguardo alla formazione di una corte d’appello: secondo i principali siti di news del paese è probabile però che vincano i “sì”.
Il Fine Gael – che governa dal 2011 – aveva inserito l’abolizione del Senato nel suo programma, considerandolo «un’istituzione obsoleta che ha servito gli interessi dei politici molto più di quelli dei cittadini». Il Fianna Fáil, il principale partito all’opposizione, si era detto invece contrario all’abolizione, per evitare di accentrare ulteriormente il potere nelle mani del governo.
Il Senato irlandese non è eletto direttamente e i suoi 60 membri sono scelti in un modo piuttosto complicato: undici dal primo ministro, sei dalle due principali università del paese e altri 43 da politici e amministratori locali, in base a specifiche competenze divise in cinque settori (pubblica amministrazione, agricoltura, sindacati, industria e cultura). I suoi poteri sono decisamente più ristretti rispetto al Dáil Éireann, la camera bassa del Parlamento: di fatto il Seanad può ritardare le leggi già approvate dal Dáil ma non ha potere di veto.
Foto: L’aula del Seanad a Dublino (PETER MUHLY/AFP/Getty Images)