Il referendum per abolire il Senato in Irlanda
Si vota oggi, il partito di governo è favorevole (ma è un Senato molto particolare)
Venerdì 4 ottobre gli irlandesi sono chiamati a decidere in un referendum sull’abolizione del Seanad Éireann, cioè il Senato: la camera alta del Parlamento del paese. Circa 3,1 milioni di persone hanno diritto a votare in seimila seggi in tutto il paese. Secondo gli ultimi sondaggi pubblicati dall’Irish Times, il principale quotidiano irlandese, la maggioranza relativa dei votanti (il 44 per cento) è favorevole all’abolizione, ma il numero di indecisi è particolarmente alto.
Giovedì mattina si sono tenuti i discorsi conclusivi delle campagne a favore o contro l’abolizione. Per l’abolizione ha parlato il ministro del Lavoro Richard Bruton, che fa parte del Fine Gael, il partito di centrodestra al governo dal 2011 in Irlanda. Bruton ha detto che la camera alta è «un’istituzione obsoleta che ha servito gli interessi dei politici molto più di quelli dei cittadini». Per l’opposizione all’abolizione ha parlato il leader del Fianna Fáil, Micheál Martin, che ha detto che è un errore accentrare ulteriormente il potere nelle mani del governo.
L’abolizione del Senato faceva parte dell’ultimo programma elettorale del Fine Gael. Il governo di Enda Kenny ha sostenuto anche che l’abolizione renderà possibile un risparmio di alcune decine di milioni di euro all’anno. Per capire il perché di questa campagna bisogna sapere che il Senato irlandese non è eletto direttamente e i suoi 60 membri sono scelti in un modo piuttosto complicato: 11 dal primo ministro, sei dalle due principali università del paese e altri 43 da politici e amministratori locali, in teoria in base a specifiche competenze in cinque settori (pubblica amministrazione, agricoltura, sindacati, industria e cultura). I suoi poteri sono decisamente più ristretti rispetto al Dáil Éireann, la camera bassa del paese, e assomigliano a quelli della House of Lords britannica (un altro organo che si vuole da tempo riformare). Di fatto il Seanad può ritardare le leggi già approvate dal Dáil ma non ha potere di veto.
Il Senato irlandese era stato istituito con la Costituzione del 1937, quella attualmente in vigore in Irlanda, che può essere emendata solo tramite un referendum nazionale (dal 1937 a oggi sono passati 30 emendamenti, il precedente nel giugno 2012): oggi si votava anche per un altro referendum, che prevede la formazione di una corte d’appello. Alcuni altri paesi del mondo hanno abolito la camera alta del paese, per passare a un sistema unicamerale: la Nuova Zelanda lo ha fatto nel 1950, la Danimarca nel 1953 e la Svezia nel 1970.
L’aula del Seanad a Dublino.
Foto: PETER MUHLY/AFP/Getty Images