Le proteste degli insegnanti a Rio de Janeiro
Contro i nuovi stipendi voluti dal sindaco: la polizia - già molto criticata - ha reagito duramente e ci sono stati scontri
Martedì 1 ottobre ci sono stati degli scontri a Rio de Janeiro, in Brasile, durante una manifestazione degli insegnanti delle scuole comunali davanti al Municipio, dove si stava votando la proposta del sindaco Eduardo Paes sulle nuove retribuzioni. Quello di martedì è stato il 46esimo giorno di sciopero degli insegnanti di Rio, che si oppongono alla proposta del sindaco: prevede modifiche ai livelli salariali e incentivi legati all’aumento dell’orario di servizio (l’aumento salariale previsto si applicherebbe solo ai docenti che lavorano 40 ore a settimana, il 7 per cento del totale di tutti gli insegnanti).
Gli scontri sono iniziati nel tardo pomeriggio di martedì, quando gli agenti di polizia hanno sparato gas lacrimogeni, granate stordenti e proiettili di gomma davanti alla sede del Consiglio comunale – che si trova in un quartiere commerciale molto frequentato – contro i manifestanti che cercavano di entrare e interrompere la seduta. Dopo gli scontri sono state arrestate 17 persone: secondo la dichiarazione ufficiale della polizia tra questi non c’è nessun insegnante.
Le forze di polizia di Rio de Janeiro sono da qualche mese oggetto di dure critiche, per aver risposto duramente alle numerose proteste e manifestazioni di piazza che da giugno si stanno svolgendo in Brasile: da quelle contro l’aumento dei prezzi dei mezzi di trasporto, fino alle manifestazioni contro il governo e le spese per le strutture sportive dei Mondiali di calcio, che si giocheranno il prossimo anno, durante la Confederations Cup. Il capo della polizia militare della città è stato sostituito ma anche il suo successore è stato accusato per i comportamenti violenti.