Guido Barilla, le donne e gli omosessuali
Guido Barilla, presidente della multinazionale alimentare Barilla, è stato intervistato mercoledì 25 settembre durante la trasmissione La zanzara di Radio24 e ha parlato del ruolo della donna e degli omosessuali nella pubblicità. La prima domanda che gli è stata rivolta riguardava le dichiarazioni della presidente della Camera Laura Boldrini al convegno su “Donne e media” al Senato sugli stereotipi della donna come “madre che serve a tavola” presentata continuamente negli spot italiani. Guido Barilla ha risposto:
«La pubblicità è una cosa molto seria e va discussa in genere da persone che ne capiscono di pubblicità. Laura Boldrini non capisce bene che ruolo svolge la donna nella pubblicità: è madre, nonna, amante, cura la casa, cura le persone care, oppure fa altri gesti e altre attività che comunque ne nobilitano il ruolo. È una fondamentale persona per la pubblicità, non solo italiana. In tutti i Paesi del mondo la donna è estremamente usata.
Ho pensato che il Presidente della Camera che si abbassa a parlare di pubblicità quando peraltro non ha le competenze è abbastanza patetico. La comunicazione è una leva fondamentale per il commercio e ognuno la fa come meglio crede, nel rispetto delle regole. Ci sono i giurì che controllano la qualità dei comunicati, se qualcuno fa male viene ripreso e ampiamente multato.
Alla domanda sul perché la sua azienda (di cui fa parte anche la Mulino Bianco con la celebre “famiglia perfetta”) non faccia spot pubblicitari con famiglie gay, Guido Barilla ha risposto:
«Noi abbiamo una cultura vagamente differente. Per noi il concetto di famiglia sacrale rimane uno dei valori fondamentali dell’azienda. La nostra è una famiglia tradizionale. Se ai gay piace la nostra pasta e la comunicazione che facciamo mangeranno la nostra pasta, se non piace faranno a meno di mangiarla e ne mangeranno un’altra. Ma uno non può piacere sempre a tutti per non dispiacere a nessuno. Non farei uno spot con una famiglia omosessuale, ma non per mancanza di rispetto verso gli omosessuali che hanno il diritto di fare quello che vogliono senza disturbare gli altri, ma perché non la penso come loro e penso che la famiglia a cui ci rivolgiamo noi è comunque una famiglia classica. Tra l’altro la donna, per tornare all’argomento di prima, è fondamentale».
«Io rispetto tutti, che facciano quello che vogliono senza infastidire gli altri. Ognuno ha diritto a casa sua di fare quello che vuole senza disturbare quelli che stanno attorno rivendicando più o meno diritti che sono più o meno leciti. Io rispetto il matrimonio omosessuale perché riguarda persone che vogliono contrarre il matrimonio, ma non rispetto assolutamente l’adozione nelle famiglie gay, perché questo riguarda una persona che non sono le persone che decidono». «Certo che crescono tranquillamente, ma io che sono padre plurimo conosco le complessità che ci sono nel tirare su dei figli e mi domando quali altre complessità possano esserci in una coppia dello stesso sesso»
Il giorno successivo, l’account ufficiale della Barilla su Twitter ha pubblicato alcune righe di scuse firmate da Guido Barilla.
Mi scuso molto per aver urtato la sensibilità di tanti. Ho il più profondo #rispetto per tutte le #persone senza distinzioni. Guido #Barilla
— Barilla (@Barilla) September 26, 2013