Lo stadio nella foresta pluviale
È in fase di costruzione a Manaus, in Amazzonia: dovrebbe essere pronto per i Mondiali del 2014 ma i problemi sono tantissimi
Uno dei progetti più ambiziosi e complicati legati ai Mondiali di calcio brasiliani del 2014 è la costruzione di uno stadio nella foresta amazzonica, nella città di Manaus, capitale dello stato di Amazonas sulla riva del Rio Negro. Il progetto è una novità assoluta, nel senso che è la prima volta che si prevede di giocare delle gare dei Mondiali in una foresta pluviale. Nonostante il fascino che un’ambientazione del genere può generare, la costruzione del nuovo impianto sta causando diversi problemi, che sono andati ad aggiungersi alle numerose polemiche sui costi previsti per i Mondiali di cui si parla da molti mesi.
Il primo problema con il nuovo stadio, che si chiama Arena da Amazônia, riguarda la difficoltà di trasportare centinaia di tonnellate di acciaio e cemento in una città circondata da una foresta pluviale che si estende per circa 2,1 milioni di chilometri quadrati. Manaus non è collegata da strade in grado di essere percorse da grandi camion, e quindi la maggior parte del materiale necessario per la costruzione dell’impianto, tra cui il tetto dello stadio, arriva dal porto di Aveiro, in Portogallo: impiega dai 17 ai 20 giorni per attraversare l’Oceano Atlantico, e prima di arrivare a Manaus deve passare per il Rio delle Amazzoni e per i suoi affluenti.
Ci sono poi i problemi legati all’arrivo della stagione delle piogge – che in Brasile va da novembre a marzo – durante la quale c’è l’alto rischio di inondazione dei cantieri. Il terzo grande problema, spiega al New York Times il coordinatore dei lavori Miguel Capobiango Neto, riguarda le sedie degli spalti, che per i Mondiali devono essere gialle e arancioni: il materiale usato per la loro costruzione deve essere speciale – non plastica qualunque – visto che la luce del sole, il caldo e l’umidità potrebbero danneggiare la vernice e scolorirli.
Il progetto dell’Arena da Amazônia
Diversi dubbi rimangono anche sul futuro possibile utilizzo dell’impianto, a Mondiali finiti. La città di Manaus non ha una squadra di calcio che gioca ad alti livelli: la maggior parte delle squadre locali giocano nella quarta divisione brasiliana e fanno poco più di mille spettatori a partita (l’impianto dei Mondiali è progettato per ospitare 42mila persone). Recentemente si è ipotizzato che lo stadio possa essere convertito in una prigione; altri hanno detto che potrebbe essere usato per concerti o altre manifestazioni, sfruttando le sue caratteristiche “ecocompatibili”. Non è stata ancora presa una decisione definitiva.
Intanto però le difficoltà logistiche per la costruzione dello stadio in uno degli ecosistemi più sensibili al mondo si stanno rivelando superiori a quelle inizialmente previste. Nei progetti iniziali l’impianto doveva costare circa 500 milioni di real (più di 168 milioni di euro) e doveva essere completato entro la fine di luglio; ora si prevede che costerà almeno 600 milioni di real (pari a circa 20 milioni di euro) e potrebbe essere completato a fine anno. Eric Gamboa, un funzionario di un comitato organizzativo locale, ha paragonato gli ostacoli alla costruzione dell’Arena da Amazônia a quelli del teatro che fu inaugurato nella stessa zona nel 1896: i lavori, ha spiegato Gamboa, durarono circa 15 anni e furono finanziati dal governo durante un periodo di forte crescita del settore della gomma. Il risultato finale fu uno splendido teatro che per molti versi sembra fuori posto rispetto al resto dell’architettura che caratterizza la città portuale di Manaus.
La stessa azienda che ha disegnato il nuovo stadio, la tedesca gmp-Architekten, ha riconosciuto che – nonostante la «precisa pianificazione e implementazione del progetto di cui si sono fatti carico i tedeschi» – i tempi previsti non si sono sempre rivelati compatibili con le attività fatte giorno per giorno in Brasile. Jérôme Valcke, il segretario generale della FIFA, ha detto che se le scadenze per la costruzione dello stadio non saranno rispettate non si giocherà alcuna partita dei Mondiali a Manaus.