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  • Martedì 24 settembre 2013

Le elezioni in Austria

Si vota domenica: la grande coalizione al governo dal 2008 potrebbe non raggiungere la maggioranza (e c'è un nuovo partito fondato da un miliardario)

TO GO WITH AFP STORY BY THOMAS BACH
A woman sits next to a poster of the Austrian Green party (Die Gruenen) featuring Eva Glawischnig in Vienna on September 12, 2013, prior to legislative elections on September 29, 2013. AFP PHOTO / ALEXANDER KLEIN (Photo credit should read ALEXANDER KLEIN/AFP/Getty Images)
TO GO WITH AFP STORY BY THOMAS BACH A woman sits next to a poster of the Austrian Green party (Die Gruenen) featuring Eva Glawischnig in Vienna on September 12, 2013, prior to legislative elections on September 29, 2013. AFP PHOTO / ALEXANDER KLEIN (Photo credit should read ALEXANDER KLEIN/AFP/Getty Images)

Domenica 29 settembre si svolgeranno in Austria le elezioni legislative per il rinnovo del Consiglio nazionale (Nationalrat), la camera bassa del parlamento austriaco, quella che dispone di maggiori poteri legislativi. Il Nationalrat è composto da 183 membri che vengono eletti ogni 4 anni con il sistema proporzionale in 43 circoscrizioni elettorali di 9 collegi regionali (Länder). Il sistema elettorale è proporzionale con soglia di sbarramento del 4 per cento.

Attualmente la guida del governo è affidata al cancelliere socialdemocratico Werner Faymann, a capo di una grande coalizione formata dai socialdemocratici della Spö e dai popolari democristiani dell’Övp. Secondo gli ultimi sondaggi i due partiti insieme non dovrebbero raggiungere la maggioranza assoluta, fermandosi al 49 per cento dei voti: 6 punti in meno rispetto alle elezioni di cinque anni fa, quando insieme ottennero il 55 per cento. Se i sondaggi dovessero essere confermati dall’esito del voto, Spö e Övp sarebbero costretti a estendere la “Grosse Koalition” a un terzo partito. Poiché i socialdemocratici hanno escluso qualsiasi alleanza con l’estrema destra, l’unica possibilità sarebbe un accordo con i Verdi (Grüne), che nei sondaggi sono dati al 14 per cento.

Per quanto riguarda la destra, l’Fpö di Heinz Christian Strache (Partito austriaco della libertà) è dato al 20 per cento mentre il Bzö – fondato da Jörg Haider nel 2005, che dopo la sua morte è diventato sempre più un partito liberal-conservatore abbandonando il nazionalismo – è al 3,5 per cento: non è dunque certo il suo ingresso nell’assemblea legislativa, vista la soglia di sbarramento al 4 per cento.

Rispetto alle elezioni precedenti c’è un nuovo movimento politico, il Team Stronach, fondato un anno fa dal miliardario austro-canadese Frank Stronach, che per il suo populismo attrae consensi nello stesso bacino elettorale dell’Fpö. Nei sondaggi è dato al 7 per cento. Stronach è un costruttore di automobili che dice di aver deciso di fare politica per “salvare l’Austria” da un sistema politico corrotto: propone genericamente meno tasse, più lavoro per tutti e l’uscita dall’Unione Europea. Recentemente ha anche proposto di reintrodurre la pena di morte per i “killer di professione”.

L’Austria è il paese dell’Unione Europea che ha il tasso di disoccupazione più basso (4,8 per cento), ha un basso tasso di criminalità e il sistema sanitario è praticamente gratuito per la maggior parte della popolazione. Nel corso degli ultimi quarant’anni la produzione pro-capite è aumentata più rapidamente rispetto a quella degli altri piccoli paesi europei. La produttività è legata soprattutto al settore manifatturiero che occupa quasi il 15 per cento dei lavoratori. Uno dei principali problemi del paese è l’invecchiamento della popolazione. Meno di un quinto delle persone di età compresa tra i 60 e i 64 anni lavorano, e quasi il 14 per cento del PIL è utilizzato per le pensioni. Due donne su tre lavorano ma solo part-time, dovendo dedicare il resto della giornata ai servizi di cura (anziani e bambini).