La terza vittoria di Merkel
Il cancelliere uscente ha vinto le elezioni in Germania mancando per 5 seggi la maggioranza assoluta: dovrà allearsi con SPD o Verdi, e sarà complicato
Domenica 22 settembre il cancelliere uscente Angela Merkel ha vinto le elezioni politiche in Germania per la terza volta consecutiva, ottenendo il migliore risultato per l’Unione Cristiano Democratica (CDU) degli ultimi 23 anni. Insieme con gli alleati dell’Unione Cristiano-Sociale in Baviera (CSU), Merkel ha ottenuto il 41,5 per cento dei voti, mancando per soli 5 seggi la maggioranza assoluta in Parlamento. La CDU non raccoglieva così tanti consensi dal 1990, quando Helmut Kohl ottenne un terzo mandato come cancelliere per i suoi meriti nel processo di riunificazione della Germania. Nonostante la consistente vittoria, per governare Merkel dovrà probabilmente creare una coalizione con il Partito Socialdemocratico Tedesco (SPD), che si è fermato al 25,7 per cento.
Oltre a CDU, CSU e SPD, infatti, solo altri due partiti hanno superato la soglia di sbarramento del 5 per cento per entrare in Parlamento. Sono il partito di sinistra Die Linke, che ha raggiunto l’8,6 per cento, e l'”Alleanza ’90 – I Verdi”, che ha ottenuto l’8,4 per cento dei voti. Questi due insieme con l’SPD potrebbero in linea teorica formare una maggioranza risicata in Parlamento, ma le differenze di vedute soprattutto con Die Linke rendono questo scenario sostanzialmente impraticabile.
CDU e CSU insieme hanno ottenuto 311 seggi in Parlamento. L’SPD si è fermato a 192 seggi, mentre i Verdi e Die Linke hanno rispettivamente ottenuto 63 e 64 seggi.
Per il Partito Liberale Democratico (FDP), il principale alleato di Angela Merkel, le elezioni sono state un disastro. Ha ottenuto il 4,8 per cento dei voti, insufficienti per potere entrare in Parlamento: non era mai successo dalla data della sua fondazione dopo la Seconda guerra mondiale. Gli elettori hanno punito l’FDP per le numerose lotte interne degli ultimi anni e per non avere mantenuto la promessa elettorale di quattro anni fa, quando i suoi dirigenti promisero che avrebbero portato a un taglio delle imposte.
Non potendo contare sul suo principale alleato in Parlamento, per formare una maggioranza che sostenga il suo governo Merkel dovrà con ogni probabilità trovare un’intesa con l’SPD formando una nuova “Grande Coalizione”, come quella che la stessa Merkel mise in piedi nel 2005 dopo la sua prima elezione a cancelliere. Secondo alcuni analisti Merkel potrebbe scegliere invece di trovare un’intesa con i Verdi, ma sarebbe un’opzione più pericolosa per assicurarsi un governo stabile.
Merkel ha vinto le elezioni dopo avere condotto la campagna elettorale mantenendo un bassissimo profilo e puntando tutto sull’idea di una Germania rimasta forte anche negli anni molto difficili della crisi economica. E in effetti, rispetto agli altri paesi europei, in Germania le cose sono andate sensibilmente meglio, soprattutto per quanto riguarda l’occupazione. Gli elettori hanno riconosciuto al cancelliere il merito di questi risultati e hanno premiato il suo partito. Domenica sera, davanti ai suoi sostenitori, Merkel ha detto che si è trattato di “un super risultato” aggiungendo che “questa sera possiamo festeggiare perché abbiamo fatto qualcosa di fantastico”. Riferendosi a una possibile coalizione, ha poi aggiunto che è “ancora troppo presto per dire esattamente che cosa faremo”.
I negoziati con l’SPD non saranno semplici, come ha fatto intendere il suo candidato sconfitto, Peer Steinbrück, durante il discorso con cui ha ammesso la sconfitta: “La palla è nella metà campo di Merkel. Deve trovarsi una maggioranza”. Nel primo governo di Grande Coalizione, quello 2005-2009, Steinbrück fu ministro delle Finanze, ma ha già chiarito che nel caso di un nuovo governo CDU-SPD non assumerà alcun incarico. Steinbrück ha ammesso di non avere ottenuto il risultato sperato ma come Merkel ha preferito non fare ipotesi su come sarà formato il prossimo governo.
Secondo diversi osservatori politici, una nuova Grande Coalizione potrebbe contribuire ad ammorbidire la politica del rigore economico sostenuta in questi anni da Angela Merkel, soprattutto in ambito europeo. La Germania ha fatto grandi pressioni ottenendo che i paesi in difficoltà dell’area euro adottassero dure politiche di austerità per ridurre il loro debito e contrastare la crisi, sacrificando in questo modo le loro possibilità di crescita, almeno temporaneamente. La presenza dell’SPD, che ha spesso criticato Merkel per l’eccessiva rigidità della sua politica economica, potrebbe contribuire a cambiare lievemente le cose, ma molto dipenderà dai rapporti di forza che si creeranno nella nuova coalizione.
Angela Merkel ha 59 anni ed è nata ad Amburgo, quando la città faceva parte della Germania Ovest. Figlia di un teologo protestante, ha iniziato a interessarsi di politica durante gli anni dell’università, dove ha conseguito un dottorato in chimica quantistica. Ha partecipato attivamente alla spinta democratica che portò alla caduta del Muro di Berlino ed è diventata ministro per la prima volta nel 1991, nel primo governo della Germania unita di Helmut Kohl.