Angela Merkel ha vinto
E forse ha stravinto: secondo le proiezioni la CDU è molto vicina alla maggioranza assoluta, liberali e partito anti-euro fuori dal parlamento
L’Unione di Angela Merkel ha vinto le elezioni in Germania ottenendo il 42 per cento dei voti e forse le ha stravinte. Secondo le ultime proiezioni, l’Unione ha ottenuto 298 seggi al Bundestag, soltanto due in meno di quelli necessari a ottenere la maggioranza assoluta. Secondo altre proiezioni avrebbe ottenuto 302 seggi su 606, quindi sempre due in meno rispetto alla maggioranza assoluta (il numero di parlamentari al Bundestag può variare: in fondo a questo articolo trovate la spiegazione di come funziona la legge elettorale tedesca). L’affluenza è stata del 73 per cento, circa 2 punti percentuali in più del 2009.
Se Angela Merkel non dovesse riuscire a raggiungere la maggioranza assoluta sarà costretta a formare una coalizione con la SPD. Se invece dovesse ottenere i seggi necessari a formare un governo sarà la prima cancelliera ad essere eletta con una maggioranza assoluta composta da un solo partito dall’elezione di Konrad Adenauer nel 1957.
La SPD, il principale partito di opposizione, ha ottenuto secondo le ultime proiezioni il 25,2 per cento, un risultato in linea con i sondaggi. Si tratta di un aumento del 3 per cento rispetto al risultato del 2009, ma è pur sempre il secondo risultato peggiore nella storia recente del partito.
È andata ancora peggio al FDP, il partito liberale e il principale alleato dell’Unione di Angela Merkel. Se le proiezioni saranno confermate, l’FDP otterrà il 4,6 per cento dei voti, il 10 per cento in meno delle elezioni del 2009 e un risultato troppo basso per entrare in parlamento. Al momento non raggiungeranno la soglia di sbarramento nemmeno gli euroscettici dell’AfD che è la prima volta che si presenta alle elezioni.
20.45 – Nell’attesa di scoprire se l’Unione di Angela Merkel riuscirà a raggiungere da sola la maggioranza assoluta dei seggi, vale la pena guardare come sono andati gli altri partiti. Secondo i primi commenti pubblicati sulle principali testate, queste elezioni rappresentano una sconfitta per quasi tutti i partiti minori.
I liberali del FDP hanno subìto il colpo più grave, perdendo circa il 10 per cento dei voti rispetto alle ultime elezioni. Nel 2009 avevano ottenuto il 14,6 per cento dei voti, mentre oggi quasi sicuramente non riusciranno a raggiungere il 5 per cento, la soglia necessaria per entrare in parlamento. Secondo le ultime proiezioni i Verdi avrebbero ottenuto l’8,3 per cento dei voti, quasi 3 punti percentuali in meno del loro record storico, il 10,7 per cento, ottenuto nel 2009.
L’estrema sinistra di Die Linke è data dalle proiezioni intorno all’8,5 per cento, in calo di più del 4 per cento rispetto all’11,9 del 2009, ma comunque sopra i Verdi. Va male anche il partito pirata, che è intorno al 2 per cento. Il partito anti-euro AfD, che si è presentato per la prima volta alle elezioni, ha ottenuto un discreto risultato: è al 4,9 per cento, cioè vicinissimo alla soglia di sbarramento per entrare in parlamento.
20.15 – A confermare che la situazione è ancora incerta, secondo le ultime proiezioni l’Unione di Angela Merkel ora avrebbe 298 seggi al Bundestag, non abbastanza quindi per formare una maggioranza. In ogni caso, se il partito liberale FDP, come sembra oramai abbastanza sicuro, non raggiungerà la soglia di sbarramento, Angela Merkel si troverà ad affrontare due scenari “estremi”.
Da un lato potrebbe essere la prima cancelliera negli ultimi 50 anni ad essere eletta con una maggioranza assoluta. Dall’altro, se non dovesse riuscire a ottenere una maggioranza assoluta, sarebbe costretta ad allearsi con la SPD, che ha portato avanti una campagna più dura del solito nei suoi confronti.
20.10 – Se le attuali proiezioni saranno confermate e quindi i tradizionali alleati di Angela Merkel, il partito liberale FDP, sarà per la prima volta escluso dal parlamento, la cancelliera si troverà ad affrontare due scenari “estremi”. Da un lato potrebbe essere la prima cancelliera negli ultimi 50 anni ad essere eletta con una maggioranza assoluta. Dall’altro, se non dovesse riuscire a ottenere una maggioranza assoluta, sarebbe costrette
19.50 – Frank-Walter Steinmeier, capogruppo del SPD al Bundestag, ha ammesso la sconfitta: «Il vincitore è chiaramente la signora Merkel a cui faccio le mie calorose congratulazioni. Avevamo sperato in qualcosa di più che un semplice incremento del 3 per cento, ma dobbiamo farcene una ragione».
Anche il presidente francese François Hollande ha fatto le congratulazioni ad Angela Merkel tramite l’account Twitter della presidenza della Repubblica francese.
François Hollande a félicité Angela Merkel pour son succès et l’a invitée à Paris pour préparer les échéances à venir pic.twitter.com/1ksTpOwfiT
— Élysée (@Elysee) September 22, 2013
19.30 – Mentre lo spoglio continua e il numero di seggi che le proiezioni assegnano all’Unione di Angela Merkal aumenta (al momento sono 302 su 598) diventa sempre più realistico ipotizzare che la Germania avrà un cancelliere eletto da una maggioranza assoluta.
Sarebbe la prima volta dal 1957, quando venne eletto Konrad Adenauer. Anche lui, in modo simile a Merkel, aveva lanciato ai tedeschi un messaggio tranquillizzante: «Niente esperimenti!», scrive su Twitter Wolfgang Blau, direttore delle strategie editoriali del Guardian.
Last time a German chancellor had an absolute majority in parliament was in 1957. Adenauer’s promise sounded familiar: “No experiments!”
— Wolfgang Blau (@wblau) September 22, 2013
19.10 – Le ultime proiezioni basate su dati reali, quindi sui voti effettivamente scrutinati, pubblicate dalla ARD, danno l’Unione di Angela Merkel a 302 seggi, quattro in più della maggioranza assoluta al Bundestag. Se questi dati fossero confermati Merkel sarebbe teoricamente in grado di formare un governo da sola.
19.05 – Angela Merkel poco fa ha parlato ai suoi sostenitori e ha definito il voto «un ottimo risultato», ma ha rifiutato di discutere di possibili alleanze. Tutti sembrano dare oramai per scontato che i liberali non riusciranno a entrare in parlamento. Si fa sempre più probabile l’ipotesi di un’alleanza tra SPD e Unione.
Per la SPD, se venisse confermato il risultato delle proiezioni (25,6 per cento) sarebbe un risultato in crescita del 3 per cento rispetto a quello delle elezioni del 2009, ma comunque il secondo peggior risultato nella storia recente del partito.
18.45 – Secondo le prime proiezioni elaborate sui risultati degli exit poll, all’Unione di Angela Merkel mancherebbero soltanto pochi seggi per raggiungere da sola la maggioranza al Bundestag. L’Unione, secondo i dati elaborati da Infratest, si troverebbe con 298 seggi, 2 in meno della maggioranza assoluta. Lo stesso numero di seggi per l’Unione è stato confermato dalle prime proiezioni su dati reali effettuate dalla ARD.
Lo Spiegel ha già titolato “Merkel vince il terzo mandato”, anche se ci sono ancora molti dubbi sulla possibilità che riesca a conservare l’attuale coalizione, formata da CDU/CSU e liberali del’FDP, oppure se dovrà cambiare alleanze e accordarsi con la SPD. Secondo i primi exit poll i liberali non hanno raggiunto la soglia di sbarramento del 5 per cento. «È l’ora più amara nella lunga storia dei liberali», ha detto Christian Lindner, leader dei liberali nello stato del Nord Reno-Westfalia. Se gli exit poll dovessero essere confermati sarebbe la prima volta nella loro storia che i liberali non entrano in parlamento.
18.15 – Secondo la ZDF, un altro gruppo radiotelevisivo, l’Unione della Cancelliera Merkel è al 42,5 per cento, la SPD al 26,5 per cento, la FDP al 4,5 per cento, i Verdi all’8 per cento, Die Linke all’8,5 per cento e AfD al 4,8 per cento. Se le cose dovessero rimanere così è probabile che per formare un governo sarà necessaria la famosa Große Koalition tra Unione e SPD.
Aggiornamento ore 18.05 – Secondo i primi exit poll pubblicati da ARD, il principale gruppo radiotelevisivo tedesco, l’Unione formata da CDU e CSU ha ottenuto il 42 per cento, la SPD il 26 per cento, i Verdi l’8 per cento, la sinistra estrema del partito Die Linke l’8,5 per cento, mentre sia i liberali della FDP (4,7 per cento) che il partito anti-euro AfD (4,9 per cento) non sono riusciti a raggiungere la soglia di sbarramento.
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Alle 18 si sono chiusi i seggi per le elezioni federali in Germania. Per le 18 e 15 sono attesi i primi exit poll, ovvero i risultati dei sondaggi fatti all’uscita dal seggio tra gli elettori, a cui viene chiesto per chi hanno appena votato. I primi risultati ufficiali sono attesi circa due ore dopo la chiusura dei seggi, mentre si prevede che i risultati definitivi arrivino verso mezzanotte. L’affluenza al voto è stata del 73 per cento, circa 2 punti percentuale in più delle elezioni del 2009.
Le cose da tenere d’occhio
Il partito del cancelliere uscente Angela Merkel, la CDU, è intorno al 40 per cento nei sondaggi. Fa parte dell’Union, l’alleanza con la CSU bavarese, e il gradimento personale del cancelliere uscente – che ha giocato la campagna elettorale a modo suo, cioè tenendo un bassissimo profilo – è molto alto. Ma Merkel e il suo partito hanno un problema: l’alleato attuale di governo, i liberali del FDP, che sono crollati così tanto dal 14,6 per cento delle ultime elezioni (il loro risultato migliore) e sono così divisi e impopolari che rischiano di non raggiungere il 5 per cento necessario a entrare in parlamento. Sia che i liberali non entrino in parlamento, sia che ci entrino con pochi deputati, si aprirà da domani lo spinoso capitolo delle alleanze.
Un altro dato importante sarà quello dell’affluenza, perché nel 2009 ci fu il record negativo della storia tedesca recente, con il 70,8 per cento: ma già alle 14, ha detto il servizio statistico nazionale, il dato era migliore rispetto a quattro anni fa (41,4 per cento contro 36,1).
Infine, negli ultimi anni si è diffusa sempre di più la scelta dei Briefwähler, ovvero gli elettori che votano in anticipo per lettera perché impossibilitati a votare il giorno delle elezioni. Non si sa quanti abbiano scelto questa opzione alle elezioni di oggi, ma Der Spiegel scrive che nel 2009 fu oltre il 21 per cento dell’elettorato e quest’anno potrebbe essere circa un quarto.
La legge elettorale
La legge elettorale per l’elezione del Bundestag è particolarmente complessa ed è rimasta più o meno la stessa negli ultimi 60 anni (era naturalmente la legge della Germania Ovest). Il parlamento ha almeno 598 seggi: 299 sono eletti in altrettanti collegi che scelgono un solo candidato – circa uno ogni 250 mila abitanti – mentre altri 299 in base a liste di candidati decise dai partiti, una per ciascuno dei 16 Länder che compongono la Germania.
Ogni elettore deve fare quindi due scelte distinte: una in cui scrive il suo candidato per il collegio, un’altra in cui indica un partito. In ogni collegio vince il candidato che prende più voti, mentre il totale dei seggi per ogni regione è assegnato tramite il proporzionale.
Un partito entra in parlamento se supera la soglia del 5 per cento a livello nazionale nella quota proporzionale (in modo da eliminare i partitini) oppure se prende il numero di voti più alto in almeno tre collegi. A questa elezione si sono presentati 34 partiti, ma molto pochi – nel parlamento uscente, attualmente solo cinque – hanno realistiche speranze di entrare in parlamento.
(Guida minima ai sistemi elettorali)
Di solito chi vota un candidato nella lista per il collegio vota lo stesso partito anche nella parte proporzionale, ma ci possono essere casi in cui un partito guadagna più seggi nella parte dei collegi rispetto a quanto ha ottenuto nella parte proporzionale: ad esempio perché molti elettori scelgono il candidato della CDU ma poi, sapendo che probabilmente vincerà lo stesso, danno il voto proporzionale ai liberali loro alleati nel governo uscente. Di conseguenza, in quel Land la CDU avrebbe diritto a un numero di seggi aggiuntivi, i cosiddetti seggi “sospesi” (Überhangmandate). Di fatto, questo avvantaggia i partiti più grandi, come SPD e CDU, che sono in grado di presentare candidati in tutti i collegi: la Corte Costituzionale tedesca ha quindi deciso che si tratta di un vantaggio ingiusto e la conseguenza è che per queste elezioni gli altri partiti riceveranno più seggi di “compensazione”. Già dalle elezioni del 2009 era uscito un parlamento di 622 seggi, invece dei 598 “base”, e questo numero probabilmente aumenterà ancora.