Tre illustrazioni di Norman Rockwell all’asta
Furono tra le copertine del Saturday Evening Post, famose per raccontare l'America quotidiana a partire dagli anni Cinquanta
Il prossimo 4 dicembre saranno venduti dalla casa d’aste inglese Sotheby’s tre dei più famosi dipinti di Norman Rockwell, apparsi sulle copertine del Saturday Evening Post, storico e prestigioso magazine statunitense. I dipinti sono “Saying Grace”, “The Gossips” e “Walking to Church“. La loro vendita rappresenta la fine di quasi un decennio di litigi e battaglie legali tra i figli di Kenneth J. Stuart, storico art director del Saturday Evening Post, che lavorò con Rockwell dalla fine della Seconda guerra mondiale fino alla vigilia della guerra del Vietnam e che deteneva i diritti delle opere. Fino a poco fa erano conservate al Norman Rockwell Museum di Stockbridge, Massachusetts, dove l’artista visse dal 1953 fino alla sua morte nel 1978.
Norman Rockwell, artista molto popolare nel raccontare l’America quotidiana, ha realizzato durante la sua carriera ben 322 copertine per il Saturday Evening Post e alcune di queste sono diventate le sue tavole più famose, tra cui “The Tattoo Artist” e quella con la prima versione di “Rosie the riveter“. I tre dipinti messi in vendita sono sicuramente tra i suoi più popolari: soprattutto “Saying Grace”, che nel 1955 fu votata come la copertina più bella di Rockwell in un sondaggio tra i lettori del Saturday Evening Post. Potrebbe essere venduta a una cifra tra i 15 e i 20 milioni di dollari, superando il record di vendita di “Breaking Home Ties”, un’altra opera di Rockwell venduta nel 2006 per 15,4 milioni di dollari. Rockwell venne pagato 3.500 dollari per “Saying Grace”, che apparve sulla copertina del Saturday Evening Post del 24 novembre 1951.
La vendita arriva dopo molti anni di battaglie legali per rivendicare la proprietà dei diritti sulle opere: prima con la società Curtis Publishing, che possedeva il Saturday Evening Post e che detiene ancora i diritti di riproduzione delle immagini su numerosi oggetti tra cui tazze, tappetini per il mouse e carte da gioco; in seguito tra i tre figli dell’art director Kenneth J. Stuart, morto nel 1993. Poco dopo la sua morte William e Jonathan Stuart citarono in giudizio il loro fratello maggiore Ken Jr., sostenendo che avesse approfittato del padre malato costringendolo a firmare dei documenti per ottenere il controllo della sua fortuna. Di recente i tre fratelli hanno raggiunto un accordo extra-giudiziario.
Alcuni studiosi di arte americana prevedono che la vendita di queste tre opere potrebbe diventare – data la loro fama e la loro condizione – l’asta dell’anno, in un campo del mercato dell’arte che non si è ancora ripreso dopo la crisi finanziaria del 2008. “Sono immagini iconiche della cultura americana del XX secolo” ha detto Virginia M. Mecklenburg, capo curatore dello Smithsonian American Art Museum di Washington, aggiungendo che “ognuno di questi tre quadri è rilevante oggi così come quando è stato realizzato”.