Cosa succede a Nairobi
I morti nell'attacco terroristico al centro commerciale sono almeno 68: i militanti di al Shabaab hanno preso degli ostaggi, sono arrivati soldati israeliani ad aiutare i kenyani
Aggiornamento 22.45: in un tweet l’esercito kenyano ha annunciato che “la maggior parte degli ostaggi è stata liberata, e le forze di sicurezza hanno preso il controllo di gran parte dell’edificio”.
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Da due giorni in un centro commerciale di Nairobi, in Kenya, è in corso un attacco terroristico da parte di un gruppo composto da una decina di persone appartenente al movimento islamico al Shabaab, originario della Somalia. I morti, secondo le comunicazioni ufficiali, sono almeno 68: un numero imprecisato di ostaggi è ancora chiuso nell’edificio. Nel pomeriggio di oggi un gruppo di forze armate israeliane si è unito ai militari dell’esercito kenyano, per cercare di liberare gli ostaggi: sono riusciti a liberare il piano superiore del centro commerciale, mentre continuano gli scontri a fuoco con i terroristi. Sull’account Twitter di al Shabaab è stato scritto che l’attacco è stato organizzato in risposta alla presenza delle truppe dell’esercito del Kenya in Somalia.
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14.30 – Secondo AFP una squadra delle forze speciali israeliane è arrivata nella zona del centro commerciale: l’agenzia di stampa riporta “una fonte delle forze di sicurezza” del Kenya secondo cui gli israeliani sono entrati nel centro commerciale insieme alle forze kenyote per mettere in salvo gli ostaggi e combattere contro i terroristi rimasti, mentre il ministro degli esteri israeliano “non conferma e non smentisce” un coinvolgimento dei soldati. Reuters scrive che al momento stanno avendo soltanto un ruolo di supporto all’esercito del Kenya.
Aggiornamento delle 12.30 – Secondo alcune fonti delle forze di sicurezza del Kenya i morti nell’attacco terroristico sono 59. Uhuru Kenyatta, il presidente del Kenya, ha detto che tra questi ci sono anche alcuni suoi familiari. Il governo ha comunicato che il numero degli ostaggi rimane imprecisato, mentre più di mille persone sono state evacuate. Il gruppo armato legato ad al Shabaab, una formazione estremista islamica della Somalia, è formato da 10-15 persone: sull’account Twitter del gruppo (che nel frattempo è stato sospeso) è stato scritto che l’attacco è stato organizzato in risposta alla presenza delle truppe dell’esercito del Kenya in Somalia. Per quanto riguarda lo scontro in corso, non si scenderà a trattative con le autorità locali.
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Almeno 39 persone sono morte nell’attacco terroristico iniziato sabato 21 settembre in un centro commerciale di lusso a Nairobi, in Kenya, da un gruppo di uomini armati. Una decina di uomini appartenenti al gruppo islamico al Shabaab, originario della Somalia, hanno lanciato granate e bombe a mano verso l’edificio e hanno iniziato a sparare sulla folla che si trovava all’ingresso, prima di fare irruzione. Nelle prime ore di domenica 22 settembre, nonostante ieri un funzionario del ministero dell’interno kenyota avesse dichiarato la situazione “sotto controllo”, alcuni terroristi si trovavano ancora dentro il Nakumatt Westgate e tenevano in ostaggio un numero imprecisato di persone, mentre continuano gli scontri con la polizia che è riuscita a occupare parte del complesso.
Le testimonianze dicono che all’interno del centro commerciale continuano a sentirsi spari di arma da fuoco, mentre la polizia, che ha circondato l’edificio con mezzi militari, è riuscita a prendere possesso di tutto il piano superiore: secondo alcune fonti citate da BBC il gruppo armato si sarebbe nascosto all’interno di un supermercato. Nella giornata di oggi, hanno anticipato alcuni funzionari del governo, i militari dell’esercito dovrebbero organizzare l’assalto finale, per cercare di liberare le persone che ancora si trovano all’interno. Ieri in molti sono riusciti a scappare, tra cui un gruppo di italiani, ha comunicato il ministero degli Esteri italiano.
L’ipotesi che si sia trattato di un attacco terroristico è stata confermata nella serata di ieri: i primi sospetti sono iniziati a circolare quando alcuni testimoni hanno raccontato di aver sentito i terroristi chiedere alle persone musulmane di uscire dal centro commerciale, con l’obiettivo di colpire tutti gli altri. L’attacco sarebbe quindi di matrice religiosa, ed è stato rivendicato dal gruppo somalo al Shabaab. Sammy Nyongesa Jacob, responsabile sanitario di Nairobi, ha spiegato che la maggior parte delle persone morte sono di origine africane, asiatiche e caucasiche, mentre è stato sottolineato che i proprietari del Nakumatt Westgate sono israeliani.
Il gruppo al Shabaab è formato da estremisti islamici, è guidato dal leader Ahmed Abdi Godane ed è collegato ad al-Qaida: alla fine del 2011 aveva annunciato un attacco terroristico contro Nairobi in risposta all’invio di truppe dell’esercito kenyota in Somalia, per contrastare le attività militari di al Shabaab che da anni operano nel paese.