La giunta del Senato vota su Berlusconi
Stasera si conclude una tappa del percorso sulla decadenza da senatore, e si rimuove il primo ostacolo
Si è riunita stamattina dalle 9 la Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato, che sta discutendo la questione della decadenza di Silvio Berlusconi da senatore dopo la condanna definitiva a 4 anni per frode fiscale dello scorso 1 agosto. L’ordine del giorno, come da alcuni giorni a questa parte, ha un unico punto: “Seguito dell’esame della seguente materia: verifica delle elezioni della regione Molise” (la regione in cui Berlusconi ha scelto di risultare eletto al Senato).
In serata, a partire dalle 20.30 ci sarà il voto della giunta sulla relazione di Andrea Augello del PdL e sulla sua conclusione: che Berlusconi deve rimanere in carica. Vista la composizione della giunta, che ha 14 membri a favore della decadenza e solo 8 contrari, è certo che il voto definitivo boccerà questa proposta (anche per questo l’obiettivo prioritario dei membri del PdL in giunta è stato di rimandare il voto).
Il voto di questa sera è importante perché di fatto è la prima decisione del Senato sulla questione, ma non sarà risolutivo – dovrà poi votare l’Aula con tutti i senatori – e non concluderà neppure il procedimento nella giunta delle elezioni, che deve comunque approvare una relazione e una proposta: in caso di bocciatura della relazione Augello, quindi, il presidente Stefano nominerà un nuovo relatore. Sarà uno dei membri della giunta che non hanno votato a favore della relazione precedente (e che quindi presenterà al voto una relazione favorevole alla decadenza di Berlusconi). Ci sarà allora una nuova fase di valutazioni della giunta, che dovrebbe comunque concludersi in tempi piuttosto rapidi, e il voto sulla nuova relazione, rilevante ma non vincolante per il voto definitivo in aula: e infine sarà fissato il calendario del voto di tutti i senatori in aula.
Nel frattempo, il dibattito politico sembra volersi interessare poco di quanto succederà in giunta e si occupa già del passaggio successivo: da giorni i titoli dei giornali e molte discussioni sono dedicate alle modalità del voto in Senato. Per regolamento le decisioni che riguardano le dimissioni o la decadenza o la privazione della libertà personale del singolo senatore vengono prese a scrutinio segreto, allo scopo di responsabilizzare il singolo senatore liberandolo dalle pressioni esterne (del suo partito, del governo, dell’opinione pubblica, dei gruppi di interesse). Il Movimento 5 Stelle ha proposto – trovando consensi anche in altri partiti – di modificare il regolamento del Senato ad hoc, in occasione del voto su Berlusconi, per consentire il voto palese e limitare il rischio che “franchi tiratori” votino diversamente dai loro partiti che annunciano di volere la decadenza di Berlusconi.
Dario Stefàno (SEL), presidente della Giunta per le elezioni, 16 settembre 2013.
(Mauro Scrobogna /LaPresse)