La Siria dice di avere le prove che i ribelli hanno usato armi chimiche
E di averle date al viceministro degli Esteri russo, in un incontro a Damasco
Martedì 17 settembre 2013 il viceministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov ha incontrato a Damasco il ministro degli Esteri siriano Walid Muallem. In quell’occasione – ha detto Ryabkov a Russia Today, un canale di news internazionale finanziato dal governo russo – la Russia ha ricevuto nuove “prove materiali” che i ribelli siriani sono gli autori dell’attacco chimico del 21 agosto.
Ryabkov ha detto anche che il rapporto delle Nazioni Unite presentato pochi giorni fa era politicizzato e viziato da pregiudizi, e che gli ispettori hanno fatto ricerche solo sull’attacco del 21 agosto, senza occuparsi di altri tre casi precedenti: il rapporto, ha concluso, era preparato in modo “incompleto e selettivo”. Non ha comunque specificato nulla sul nuovo materiale ricevuto dalla Russia, dicendo che dovrà essere analizzato. Lunedì 16 settembre un team indipendente delle Nazioni Unite ha consegnato il suo rapporto definitivo, in cui conferma che le «armi chimiche sono state usate relativamente su larga scala nel conflitto tra le due parti in Siria, anche contro i civili, inclusi i bambini».
Nel rapporto, come previsto, non sono stati individuati esplicitamente i responsabili dell’attacco del 21 agosto: l’inchiesta del team guidato dallo scienziato svedese Ake Sellstrom è stata principalmente di tipo tecnico, cioè si è limitata a stabilire se sono state usate armi chimiche in Siria, ma non ha indagato su chi le ha usate. Il rapporto comunque ha fornito delle prove significative dell’uso di gas sarin in tre quartieri diversi di Ghouta, sobborgo a est di Damasco.
L’inviato Jim Muir ha scritto sul sito di BBC una breve analisi in cui dice che la “guerra delle parole” era “prevedibile” dopo l’accordo di pochi giorni fa: la prima scadenza concreta in cui verrà testata la volontà della Siria di rispettare gli accordi sarà sabato 21 settembre, quando il governo di Assad dovrebbe consegnare un inventario del suo arsenale chimico.
Foto: il ministro degli Esteri siriano Walid Muallem (a destra) e il viceministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov a Damasco, 17 settembre 2013. (ANWAR AMRO/AFP/Getty Images)