Costa Concordia, le foto di quello che è emerso
Le immagini della rovina e degli oggetti che erano rimasti sott'acqua per venti mesi
Dalla mattina di martedì 17 settembre il panorama davanti all’Isola del Giglio è cambiato visibilmente, e la sagoma della nave Costa Concordia appoggiata su un fianco al fondale come l’abbiamo vista per venti mesi sarà solo mostrata dalle migliaia di fotografie che le sono state scattate in questo periodo: è un’immagine che non esiste più, dopo essersi stagliata così solidamente su quell’orizzonte per tutto questo tempo.
Adesso, fino a una nuova ricostruzione di quella scena quando la nave sarà portata via, l’immagine è cambiata, come una persona che si giri di tre quarti dopo che le avete fatto molte foto di fronte: è un altro aspetto, è un’altra persona, è un’altra nave. Adesso, ci stiamo abituando a vederla così, ed è diversa.
È impressionante soprattutto, vista da terra, dall’isola, la differenza tra la brillantezza di quei colori da crociera che splendevano nel sole circondati dal mare blu (a loro volta in contrasto estetico con la storia di fallimento e capitolazione che raccontavano) e il nuovo quadro scuro, lacero e tumefatto che è adesso la parte della nave che è stata fatta riemergere. E che è a sua volta invece l’immagine del suo contrario: un successo, il raddrizzamento riuscito. Oppure, un promemoria di cosa è davvero questo successo: la riparazione di un guaio molto più grande e insanabile, raccontato oblò dopo oblò, balaustra dopo balaustra, sedia rovesciata dopo sedia rovesciata.