Costa Concordia, e adesso?
Ora che è stata raddrizzato, che ne sarà del relitto? Quando lo spostano? Dove lo portano? Quanto sta costando?
La Costa Concordia è stata infine raddrizzata, dopo avere trascorso 611 giorni con il fianco destro sommerso e appoggiato alla scogliera dell’Isola del Giglio, dove naufragò il 13 gennaio del 2012. Le operazioni per riportare in assetto verticale il relitto erano iniziate nella mattina di lunedì 16 settembre e sono proseguite fino alle 4 del mattino di martedì, quando le operazioni principali sono state dichiarate concluse. Benché fosse uno dei passaggi più difficili, l’opera di rimozione della Costa Concordia non è ancora finita e saranno necessari mesi prima che possa essere trainata lontana dal Giglio per essere smantellata.
– La rotazione della Costa Concordia ha richiesto più di 19 ore di lavoro, 7 in più delle 12 inizialmente previste dai tecnici del consorzio italo-statunitense che ha gestito i lavori. Il brutto tempo di domenica notte ha fatto tardare l’inizio del raddrizzamento e un problema nel pomeriggio con alcuni tiranti ha rallentato ulteriormente le operazioni.
– La Costa Concordia ora poggia su una piattaforma costruita a 30 metri di profondità, che consente al relitto di mantenere l’assetto verticale e di proseguire con i lavori per la sua messa in sicurezza.
– Franco Gabrielli, il capo della Protezione Civile, ha confermato che fino a ora non sono stati rilevati sversamenti di materiali inquinanti dalla nave. C’è comunque molta attenzione all’ambiente e sono tenute sotto sorveglianza la qualità dell’acqua e le condizioni generali intorno al relitto della Concordia.
– Carnival, che controlla Costa Crociere, e il governo italiano si sono impegnati a lavorare per ripristinare le condizioni dell’ambiente marino del Giglio, in modo da riportarlo a come era prima del naufragio, ma diverse associazioni ambientaliste sono scettiche.
– Si stima che la Concordia abbia raccolto oltre 230mila metri cubi di acqua, nella quale sono marciti gli arredi della nave, il cibo della stiva e gli altri equipaggiamenti. Con il ritorno in assetto verticale potrebbero fuoriuscire diverse migliaia di metri cubi di acqua di mare inquinata, che dovrà essere contenuta. Per questo motivo intorno al relitto ci sono cordoni di galleggianti.
– Gabrielli ha spiegato che la ricerca dei corpi delle due persone date per disperse dal giorno del naufragio sarà avviata solo tra qualche giorno, quando saranno state verificate le condizioni di sicurezza per chi materialmente dovrà effettuare il recupero. Nel naufragio sono morte in tutto 32 persone.
– Il lato destro della Costa Concordia, quello rimasto a mollo per più di un anno e mezzo, è visibilmente danneggiato: ha sopportato parte del peso della nave, schiacciandosi contro la scogliera, e si è quindi deformato. Il responsabile del progetto di recupero per Costa Crociere, Franco Porcellacchia, ha fatto una prima ricognizione e ritiene che l’entità dei danni “non è insormontabile”.
– Per Porcellacchia la Costa Concordia potrà essere trainata via dall’Isola del Giglio entro primavera-estate del 2014.
– Terminate le verifiche di stabilità, nei prossimi mesi sul fianco destro della Concordia saranno installati 15 cassoni, come quelli già collocati sul lato sinistro del relitto. I cassoni saranno vuotati dall’acqua parzialmente per favorire il galleggiamento della nave e quindi la possibilità di spostarla senza che tocchi il fondale, come avviene ora. A cose fatte la parte sommersa sarà di 18 metri sui 70 complessivi di altezza della Costa Concordia.
– L’amministratore delegato di Costa Crociere, Michael Thamm, ha spiegato che l’operazione di recupero della Costa Concordia fino a ora è costata 600 milioni di dollari, e che ne saranno necessari altri per portarla a termine. Parte dei costi è compensata dalle assicurazioni che coprivano la nave in caso di possibili incidenti.
– La Costa Concordia non è riutilizzabile: dovrà essere quindi completamente smantellata, recuperando dove possibile i materiali con cui è stata costruita (acciaio e vetro, soprattutto).
– Non è stato ancora deciso in quale porto sarà trasportato il relitto, il cui lavoro di smantellamento offre l’opportunità di ottenere una grande e costosa commissione. Si è parlato del porto di Piombino, che in questo modo potrebbe potenziarsi, ma si è fatto anche il nome di altre città portuali come Palermo e Civitavecchia. Non è infine escluso che sia scelto un porto straniero, forse in Turchia, dove i costi sarebbero inferiori. Il ministero dell’Ambiente e la regione Toscana potranno comunque dire la loro, perché la Costa Concordia è considerata “rifiuto speciale”.
foto: laPresse