Le proteste degli insegnanti in Messico
Contro la riforma dell'istruzione approvata dal governo: ci sono stati scontri e arresti nella capitale
Venerdì 13 settembre il governo del Messico ha ordinato alla polizia di evacuare piazza Zocalo, la più grande di Città del Messico, occupata da alcuni giorni da migliaia di insegnanti in sciopero: protestavano contro la riforma dell’istruzione approvata recentemente dal governo. Ci sono stati scontri molto violenti tra manifestanti e forze di sicurezza, con lanci di bombe molotov da una parte e gas lacrimogeni dall’altra: Manuel Mondragon, il capo della polizia federale, ha detto che 31 persone sono state arrestate e che nessuna di loro è un insegnante.
Gli insegnanti hanno iniziato a scioperare per contestare la norma della riforma che ha introdotto un costante monitoraggio, tramite dei test, della loro condotta e delle loro capacità. Il governo aveva approvato questa misura per contrastare il potere dei sindacati di categoria, spesso accusati di corruzione e di avere un eccessivo controllo sulla distribuzione e la selezione delle assunzioni.
Il governo aveva già stabilito nei giorni scorsi che se la piazza non fosse stata liberata entro la giornata di venerdì avrebbe ordinato alla polizia di intervenire: in un comunicato è stato spiegato che piazza Zocalo rappresenta la sede principale per celebrare la ricorrenza dell’indipendenza del paese, in programma domenica 15 settembre e la prima da quando è in carica il presidente Enrique Pena Nieto.
Foto: AP Photo/Marco Ugarte