Il viaggio di un iPhone dalla Cina al negozio sotto casa
Come funziona il complesso sistema con cui Apple decide quante centinaia di migliaia di prodotti spostare da un continente all'altro
Martedì 10 settembre Apple ha presentato nella sua sede di Cupertino, vicino a San Francisco, iPhone 5S e iPhone 5C, due nuovi smartphone che saranno venduti al posto dell’attuale iPhone 5. La società ha presentato per la prima volta nello stesso evento due diversi telefoni, uno lievemente più economico dell’altro, con il quale spera di mantenere alte le vendite nel settore, su cui basa circa la metà dei propri ricavi complessivi. Come spiegano su Bloomberg, i prossimi giorni per Apple saranno cruciali per organizzare la diffusione di milioni di iPhone in tutto il mondo, attraverso i propri centri di distribuzione. Nel primo fine settimana di vendita furono acquistati 5 milioni di iPhone 5, e si stima che quest’anno le quantità saranno maggiori.
Nel corso degli anni Apple ha organizzato e perfezionato un sistema molto complesso di gestione dei suoi prodotti riducendo al minimo i costi di magazzino attraverso l’adozione del modello “just in time”. In pratica i prodotti rimangono per brevissimo tempo nei magazzini e sono consegnati subito ai negozi, sulla base della domanda e delle previsioni che fanno gli addetti alle vendite. Il sistema è stato messo in piedi da Tim Cook prima che diventasse CEO della società.
Quest’anno la gestione delle consegne sarà più complicata rispetto al solito perché Apple per la prima volta vende due diversi tipi di iPhone insieme. Il nuovo iPhone 5S è disponibile in tre diversi colori, iPhone 5C in cinque ed entrambi possono essere acquistati con più o meno memoria a seconda delle esigenze dei clienti. Prevedere quali modelli funzioneranno di più e quali saranno più acquistati è fondamentale per organizzare le spedizioni dei telefoni, che sono costruiti in Cina e poi venduti in buona parte del mondo.
La logistica Apple è in mano a Michael Seifert, assunto in società nel 2010 e in precedenza tra i principali artefici del successo di Amazon, altra azienda statunitense che consegna milioni di prodotti ogni giorno in giro per il mondo. Seifert fa riferimento direttamente al vicepresidente del settore Operazioni di Apple che si chiama Jeff Williams e che ha il compito di organizzare la catena produttiva.
Lo studio delle consegne inizia molti mesi prima che un nuovo iPhone sia presentato. Il primo compito degli addetti alla logistica è di studiare il modo migliore per trasportare e consegnare i vari componenti che costituiscono il telefono alle fabbriche che poi li assemblano, per realizzare il prodotto definitivo. I responsabili delle vendite, del marketing, delle operazioni e delle finanze intanto organizzano incontri e riunioni per prevedere quanti dispositivi saranno venduti. E si tratta di un passaggio cruciale, perché il minimo errore di valutazione può costare decine di milioni di dollari in più alla società: se produci più iPhone di quanti ne sono richiesti ti ritrovi con un magazzino congestionato e da smaltire, cosa che ti obbliga a rallentare la produzione.
Quando la previsione di vendite è conclusa, ed è quindi noto il numero di iPhone da produrre per la prima ondata, viene dato il via alle fabbriche in Cina che assemblano il prodotto. I nuovi dispositivi rimangono negli stabilimenti cinesi fino a quando il sistema operativo (iOS) viene completato. La nuova versione viene poi trasmessa in Cina e il sistema caricato sui dispositivi assemblati.
Prima dell’evento di presentazione dei nuovi modelli, Apple avvia una spedizione di iPhone nei suoi principali centri di distribuzione in Occidente e in Oriente. I dispositivi viaggiano in container non contrassegnati e sono scortati per motivi di sicurezza, considerato il loro valore. Gli addetti alla sicurezza sono sempre presenti in ogni fase, dal caricamento sui camion al trasporto in aereo alle verifiche doganali.
Gli iPhone pesano poco e le loro confezioni sono poco ingombranti, cosa che permette ad Apple di trasportare grandi quantità di smartphone in un unico viaggio per via aerea, evitando il trasporto su navi portacontainer che richiederebbe molto più tempo. Bloomberg spiega che le consegne verso gli Stati Uniti sono di solito affidate al corriere internazionale FedEx, che utilizza per lo scopo aerei di grande stazza come i Boeing 777, in grado di compiere il viaggio dalla Cina agli Stati Uniti senza dovere fare scalo per rifornimento. Ogni 777 trasporta in media 450mila iPhone e il noleggio dell’aereo costa 242mila dollari, con circa la metà dei costi dovuti al carburante.
Apple deve tenere in considerazione molte variabili quando fa le sue previsioni di vendita: deve sapere anticipare le richieste dei clienti e capire quali saranno i modelli che funzioneranno di più. Per farlo analizza l’andamento delle vendite nei suoi negozi, sul suo sito e nei negozi affiliati. Sulla base dei dati, sposta gli iPhone dove sono più o meno richiesti, a seconda delle settimane. Può quindi succedere che iPhone prodotti in Cina e inizialmente destinati all’Europa siano dirottati verso lo store online per compensare la domanda. Ogni giorno Apple analizza un’enorme quantità di dati per assicurarsi che la rete di vendita sia coperta.
Al termine del lancio dei nuovi modelli, di solito la fase più concitata per i settori vendite e logistica, che devono gestire la distribuzione di milioni di iPhone in pochi giorni, si fa il punto su come sono andate le cose e su quali miglioramenti possono essere introdotti. Il sistema fino a ora ha permesso ad Apple di risparmiare molto sui costi di magazzino e di recuperare quindi sul costo di ogni dispositivo, ma nonostante gli sforzi non è sempre facile accontentare la domanda al momento del lancio dei nuovi prodotti. Lo scorso anno si sono accumulati notevoli tempi di attesa per poter ottenere un iPhone 5 o un iPad mini, nelle settimane successive ai loro rispettivi lanci.