Chi ha vinto le primarie a New York
Tra i democratici è avanti Bill De Blasio ma non è chiaro se servirà il ballottaggio; tra i repubblicani ha vinto Joseph Lhota, un po' ceco, un po' italiano e un po' americano
Si sono tenute ieri, martedì 10 settembre, le elezioni primarie per scegliere il candidato democratico e il candidato repubblicano a sindaco di New York (le primarie negli Stati Uniti si fanno sistematicamente e sono regolate dalla legge, non dai singoli partiti come in Italia). Le elezioni vere e proprie si terranno il prossimo 5 novembre. Tra i repubblicani c’è già un vincitore certo; tra i democratici c’è un candidato nettamente in vantaggio ma non è chiaro se abbia ottenuto i voti necessari a evitare il ballottaggio, che eventualmente si terrà il primo ottobre.
I democratici
Con il 97 per cento dei voti scrutinati, Bill De Blasio ha ottenuto il 40,2 per cento, seguito da Bill Thompson col 26 per cento, Christine Quinn ha raggiunto il 15,5 per cento, John Liu il 7 per cento e Anthony Weiner il 4,9 per cento. Ci sono ancora migliaia di voti cartacei da conteggiare – la gran parte del voto è avvenuta attraverso supporti elettronici – e l’operazione potrebbe richiedere qualche giorno: se al termine dei conteggi De Blasio avrà almeno il 40 per cento dei voti, sarà il candidato del partito; altrimenti dovrà sfidare Bill Thompson.
De Blasio ha 52 anni ed è il difensore civico di New York, di cui è stato più volte consigliere comunale: è un tipo pragmatico e spiccio, non molto carismatico, ma rispettato. Ha origini italiane e due figli che si chiamano Dante e Chiara. Ha proposto tasse sui ricchi per finanziare gli asili e ha promesso di riformare la polizia cittadina. Ha vinto le primarie dopo una grande rimonta, dato che fino a poche settimane fa i sondaggi lo vedevano dietro Christine Quinn, 47 anni, presidente del Consiglio comunale, con cui si contendeva il titolo di candidato più di sinistra della competizione. Quinn è stata a lungo in testa ai sondaggi, sembrava certa di arrivare almeno al ballottaggio ma è crollata nelle ultime settimane: se De Blasio non raggiungerà il 40 per cento al ballottaggio andrà Bill Thompson, 60 anni, ex comptroller della città (una specie di supervisore su spese e politiche del comune) e candidato sconfitto dall’attuale sindaco Bloomberg nel 2009.
I repubblicani
Tra i repubblicani invece le cose sono andate come da pronostici. Ha vinto al primo turno Joseph Lhota con il 52,6 per cento dei voti, seguito da John A. Catsimatidis con il 40,6 per cento. Lhota ha 58 anni e origini variegate: la famiglia di suo padre è ceca, sua madre è mezza italiana e mezza americana. È molto vicino a Rudy Giuliani, di cui è stato vicesindaco, e soprattutto è l’ex presidente della MTA, l’azienda dei trasporti di New York. In un anno alla guida dell’azienda, nominato dal governatore democratico Cuomo, Lhota ha ricevuto grandi apprezzamenti e si è costruito la fama di pragmatico risolutore di problemi e amministratore di risorse, per quanto sia parecchio di destra. Lhota è anche un sostenitore del sindaco uscente Bloomberg, ex repubblicano oggi indipendente tutt’ora piuttosto popolare in città.
Il voto di novembre
Benché New York sia una delle città più di sinistra degli Stati Uniti – spesso descritta proprio come il simbolo del pensiero “liberal” – l’ultimo sindaco democratico di New York è stato David Dinkins, eletto nel 1990 dopo i leggendari e controversi 12 anni da sindaco di Ed Koch. I democratici, insomma, perdono da vent’anni.
foto: Bill De Blasio. (Mario Tama/Getty Images)