Il discorso del deputato Paolo Bernini (M5S) sull’11 settembre “lavoro interno”
Il parlamentare reso celebre dall'intervista a Ballarò in cui parlò dei microchip sottopelle ha preso la parola oggi alla Camera
Mercoledì 11 settembre, in un suo intervento alla Camera, il deputato Paolo Bernini (M5S) ha citato alcune date importanti della storia degli Stati Uniti in chiave antiamericana e complottista. Ha nominato episodi conosciuti, come il colpo di stato contro Allende in Cile, insieme ad altri più fantasiosi, come quando ha parlato di una presunta corresponsabilità di Roosevelt nella mancata preparazione americana all’attacco di Pearl Harbor. A metà circa del suo intervento (dal minuto 3′ 50”) ha nominato gli attentati dell’11 settembre 2001 dicendo che «la versione ufficiale di quell’evento è stata smentita da tutti i punti di vista, è palesemente falsa […] It was an inside job, tradotto “fu un lavoro interno”».
Bernini era diventato celebre ai primi di marzo per un’intervista a Ballarò in cui dava molto credito a un “documentario” intitolato Zeitgeist, che raccoglieva diverse idee strambe sulla religione e teorie del complotto, e in cui sosteneva che negli Stati Uniti esistesse un programma di impianto di microchip sottopelle per controllare i cittadini.
La committenza americana degli attentati dell’11 settembre è una delle teorie del complotto più diffuse degli ultimi anni e ha ampio spazio nel famoso Zeitgeist. Per chi fosse interessato alla demolizione delle argomentazioni complottiste, rimandiamo al sito di Paolo Attivissimo dedicato alla questione o a questo libro del CICAP.