Marsiglia e la criminalità
L'omicidio del figlio del direttore sportivo dell'Olympique Marsiglia è il quindicesimo di quest'anno e le cose continuano a peggiorare
Giovedì 5 settembre Adrien Anigo, figlio del direttore sportivo dell’Olympique Marsiglia José Anigo, è stato ucciso da due uomini su una moto mentre era alla guida della sua auto in un quartiere a nord di Marsiglia, in Francia. Adrien Anigo aveva 30 anni e aveva precedenti penali: tra il 2006 e il 2007 era stato coinvolto in un caso di rapine a diverse gioiellerie e uffici postali di Marsiglia. Oltre a lui erano state arrestate altre tre persone, tutte rilasciate tra febbraio e marzo 2010 per degli errori di procedura. Sempre giovedì, a La Ciotat, a est di Marsiglia, un ragazzo è stato ucciso da un gruppo di quattro persone con il volto coperto mentre si recava al lavoro. Secondo le prime ricostruzioni, in entrambi i casi si sarebbe trattato di un regolamento di conti.
Questi due episodi sono solo gli ultimi di una lunga serie. Dall’inizio dell’anno a Marsiglia ci sono stati 15 casi di omicidio. Nel 2012 sono stati 24 e oltre 10mila le rapine. La città viene spesso definita la capitale francese della criminalità organizzata ed è stata per molti decenni il centro mondiale per i traffici di droga, morfina ed eroina. Ieri, la prefettura ha annunciato una tavola rotonda sulla sicurezza che si svolgerà sabato prossimo, alla presenza di tutti i funzionari e i parlamentari eletti in città. La questione della violenza a Marsiglia torna periodicamente all’attenzione del governo che, nel settembre del 2012, ha lanciato una “strategia di conquista della sicurezza” in città inviando 230 agenti. Lo scorso 20 agosto il primo ministro Jean-Marc Ayrault, sostenuto da vari ministri, ha anche promesso l’arrivo in città di una ventina di ufficiali di polizia.
Molti giornali francesi sono però critici di fronte alle risposte dei vari ministri dell’Interno che si sono succeduti. In un editoriale di Le Monde pubblicato in agosto, si legge: «Brice Hortefeux, nel 2010, il suo successore Claude Gueant nel 2011, Manuel Valls nel 2012, hanno solo rafforzato la presenza della polizia in città e cambiato i prefetti. Senza ottenere un grande successo». Il quotidiano descrive Marsiglia come un concentrato dei molti e gravi problemi che si stanno diffondendo in tutto il paese e che il governo non si decide ad affrontare. A Marsiglia «tutti i fattori di insicurezza, di depressione e di destabilizzazione dei legami sociali sono combinati e aggravati» la disoccupazione è molto diffusa e «gli spacciatori di droga sono probabilmente i più grandi datori di lavoro della città»; più di un quarto della popolazione vive sotto la soglia di povertà e il tasso di assenteismo dalle scuole, soprattutto nei quartieri a nord, un tempo abitati da operai e oggi da pensionati e da moltissimi immigrati o figli di immigrati, raggiunge il 25 per cento.