«Gli Stati Uniti devono intervenire»
Obama ha annunciato che la scelta di colpire la Siria è presa, ma anche che chiederà l'autorizzazione del Congresso: l'attacco ora è meno imminente
Barack Obama ha tenuto una conferenza stampa nel Rose Garden della Casa Bianca per annunciare che “dopo averci riflettuto a lungo, ho deciso che gli Stati Uniti devono intervenire militarmente contro la Siria”, citando le prove sull’uso delle armi chimiche da parte del regime siriano esposte ieri dal Segretario di Stato John Kerry e contenute nell’indagine dell’amministrazione diffusa ieri (l’organizzazione incaricata dall’ONU di una propria indagine ha intanto annunciato che avrà bisogno di tre settimane). Obama ha anche ripetuto le accuse contro la Siria per l’attacco contro i civili e contro la “dignità umana”.
Obama ha ripetuto che gli Stati Uniti sono pronti all’intervento che potrebbe essere ordinato in qualsiasi momento nei prossimi giorni, ma ha annunciato di avere deciso di chiedere prima l’autorizzazione del Congresso americano, malgrado “io abbia l’autorità per ordinare l’attacco”: la situazione è troppo straordinaria e delicata per non usare prudenze straordinarie, ha spiegato.
Malgrado Obama non abbia spiegato cosa deciderà sei il Congresso dovesse rifiutare di autorizzarlo (il potere di decisione resta suo), l’annuncio a questo punto dovrebbe dilazionare l’eventualità di un attacco imminente (“Obama ha sospeso la sua marcia verso la guerra”, dice il New York Times): al di là del dibattito già in corso sulla scelta politico-istituzionale di Obama, e di quello che genererà la risposta del Congresso, i tempi di questa risposta non sono immediati. Il Congresso non era previsto di ritorno in sessione prima del 9 settembre.