Il 115esimo elemento
Ammesso che lo sia, per ora si chiama "ununpentio" e ci sono buone probabilità che entri nella tavola periodica
Un gruppo di ricercatori guidati da Dirk Rudolph della Università di Lund, in Svezia, ha annunciato di avere prodotto 30 atomi dell’elemento chimico 115, un nuovo elemento che potrebbe essere inserito in futuro nella tavola periodica e che per ora viene chiamato informalmente (e temporaneamente) “ununpentio” (Uup). Il risultato ottenuto ricalca quello di un team di ricerca russo, che aveva già identificato l’elemento, ma saranno necessarie diverse altre verifiche prima del suo ingresso ufficiale nella tavola periodica degli elementi.
Ogni elemento che compare sulla tavola ha un proprio numero atomico: questo corrisponde al numero di protoni che fanno parte del suo nucleo. Buona parte degli elementi più pesanti dell’uranio (che ha numero atomico 92) sono altamente instabili e decadono molto rapidamente (i loro nuclei perdono man mano energia fino a raggiungere uno stato di maggiore stabilità), spesso nel giro di pochi secondi, diventando quindi molto difficili da trovare in natura. Per superare il problema e poterli studiare, i ricercatori devono quindi ricrearli in laboratorio facendo scontrare tra loro gli atomi, per crearne di nuovi con nuclei più grandi. Studiando il modo in cui gli atomi decadono, possono scoprire se lo scontro che hanno prodotto abbia o meno portato al peso atomico desiderato.
Quando fu teorizzata per la prima volta l’esistenza dell’elemento 115, si pensò che potesse far parte della cosiddetta “isola di stabilità”, un gruppo di elementi pesanti che si ipotizza possano essere molto stabili e quindi decadere molto più lentamente. In virtù di questa ipotizzata caratteristica, l’elemento acquisì una certa fama tra gli appassionati di fantascienza e tra gli ufologi. Si immaginò che potesse essere usato nella costruzione di navicelle spaziali aliene e divenne uno dei riferimenti nelle trame di diversi videogiochi, come Tomb Raider III (il meteorite che doveva trovare Lara Croft conteneva l’elemento 115).
Dieci anni fa le cose cambiarono quando un gruppo di ricerca russo, guidato da Yuri Oganessian dell’Istituto di ricerca nucleare di Dubna (130 km a nord di Mosca), riuscì a ricreare in laboratorio un atomo dell’elemento 115 che si rivelò essere molto instabile, quindi fuori dall’isola di stabilità. L’ununpentio fu ottenuto in quel caso facendo scontrare atomi di calcio (numero atomico 20) con l’americio (numero atomico 95): ottennero l’elemento 115, che però decadde subito in 113, più leggero.
L’Unione Internazionale di Chimica Pura e Applicata (IUPAC), l’organizzazione non governativa impegnata a promuovere e controllare i progressi nella chimica, ritenne insufficienti i risultati ottenuti da Oganessian. Un solo atomo non era sufficiente, e in più non era nemmeno certo che il decadimento osservato potesse essere ricondotto con assoluta certezza a quello dell’ununpentio. Nemmeno i risultati ottenuti dalla nuova ricerca svedese sono definitivi, ma il fatto che siano stati ottenuti 30 atomi costituisce una base solida per preparare l’ingresso del nuovo elemento nella tavola periodica.
Il comitato di esperti della IUPAC sta ancora esaminando i dati prodotti dalla nuova ricerca per capire se le misurazioni possano essere considerate affidabili. Lo studio delle emissioni di energia nella fase di decadimento potrebbe fornire nuove informazioni per conoscere le altre caratteristiche dell’ununpentio. Scoprire nuovi elementi di questo tipo non è un semplice esercizio di stile: analizzando le proprietà dell’elemento 115 si potrebbero comprendere meglio le caratteristiche degli elementi cosiddetti “superpesanti”. Per ora è stata riconosciuta dalla IUPAC l’esistenza di alcuni elementi di questo tipo e, se confermato, l’ununpentio si troverebbe sulla tavola tra flerovio (114) e livermorio (116).