Sempre di più anche quelli premiati raccontano le storie in modo didascalico, sottolineando i messaggi ed evitando qualsiasi scarto artistico

Il letteralismo dei film ci rassicura

“The Studio” di Seth Rogen è una satira su Hollywood piena di situazioni assurde ma plausibili, molti cameo e qualche esagerazione

La serie di cui parla chi fa cinema

In occasione di Pensavo Peccioli, il festival a cui collabora il Post, sarà inaugurata anche una mostra di uno dei più importanti illustratori italiani

Il “fantastico altrove” di Lorenzo Mattotti

Dal 2027 il festival più importante del cinema indipendente lascerà la sua storica sede nello Utah e si farà a Boulder, in Colorado

Il Sundance Film Festival si sposta

Col successo di “Grey's Anatomy”, iniziato vent'anni fa, l'autrice e produttrice statunitense ha cambiato la tv e non sembra volersi fermare

L’impero televisivo di Shonda Rhimes

Quando uscì il primo film era qualcosa di mai visto in Italia, e da allora non se n'è mai andato dalla cultura popolare

Citiamo le invenzioni di “Fantozzi” anche cinquant’anni dopo

Quelle che un tempo erano nicchie di internet ora stanno inondando i social degli adolescenti di contenuti misogini e antifemministi

La “manosfera” è sempre più visibile

E un saluto a voi, amici esempi, a volte foglie

Una canzone di Sukhwinder Singh

La casa editrice Anagrama ne ha sospeso l'uscita dopo che l'ex compagna dell'uomo, che non era stata coinvolta dall'autore Luisgé Martín, aveva cercato di bloccarla

Il caso attorno a un libro su un uomo che ha ucciso i propri figli, in Spagna

Consigli di esperti, teorie pedagogiche e contenitori furbi per insegnare ai bambini a mettere in ordine senza Mary Poppins

Dritte per genitori sommersi dai giocattoli

Foreign Policy spiega le cinque cose che non sappiamo sul mese sacro del calendario islamico

Le cose che non sappiamo del Ramadan

Che cosa dice la scienza di uno dei gesti più diffusi al mondo e allo stesso tempo più socialmente condannati

Perché ci mettiamo le dita nel naso?

<p>Il 28 agosto esce in Italia, pubblicato come sempre da Feltrinelli, il nuovo libro di Jonathan Coe: che è uno dei romanzieri inglesi più bravi in circolazione da un pezzo. Questo libro si intitola <em>Expo 58</em> e racconta la storia di Thomas Foley &#8211; un giovane impiegato che lavora per l&#8217;Esposizione Universale di Bruxelles del 1958 e che viene incaricato di gestire un pub all&#8217;interno del padiglione inglese, e da lì trascinato in giri loschi di diversi generi. È il decimo romanzo di Coe: i più famosi sono <em>La famiglia Winshaw</em> e <em>La banda dei brocchi,</em><em> </em>che ha pubblicato rispettivamente nel 1995 e nel 2002 (<em>La banda dei brocchi</em> è stata anche adattata dalla <em>BBC </em>in una miniserie televisiva).</p>
<p>Coe è sposato e ha due figli: viene descritto come una persona molto timida &#8211; appare poco sui giornali e in televisione, e in generale preferisce presentare i propri libri in piccole librerie. Prima di avere successo come scrittore ha lavorato per parecchio tempo come correttore di bozze, e per un certo periodo si è dedicato molto alla musica &#8211; negli anni Ottanta era il tastierista di &#8220;Wanda and the Willy Warmers&#8221;, un gruppo femminile di cabaret. Il titolo originale della Banda dei brocchi, &#8220;The Rotters&#8217; Club&#8221;, è il titolo del secondo disco degli Hatfield and the North, una band progressive rock inglese semisconosciuta.</p>
<p>Al <em>Guardian </em>Coe<em> </em><a href="http://www.theguardian.com/books/2010/may/29/life-writing-jonathan-coe">ha raccontato</a> che i suoi libri vendono molto di più all&#8217;estero («più del quadruplo rispetto all&#8217;Inghilterra»), in particolare in Francia e in Italia: «i miei libri danno uno spunto per capire come gli inglesi pensano e parlano, e sulle cose che sono successe qui in politica. Sono etichettato come il modello di un certo tipo di narrativa inglese». Nella stessa intervista ha aggiunto che l&#8217;ultima volta che era stato fermato in strada, a Londra, lo aveva riconosciuto un turista italiano.</p>
<p>Le storie di Coe &#8211; che hanno una leggerezza e un umorismo sempre paralleli al racconto &#8211; sono spesso dedicate a protagonisti con grossi problemi relazionali o affettivi: Coe descrive i loro schemi mentali e &#8211; spesso &#8211; i guai che li hanno direttamente costruiti. Benjamin Trotter, il ragazzo protagonista della <em>Banda dei brocchi</em>, parla pochissimo, passa le ore a registrare nella sua stanza un disco di progressive rock da solo, ed è innamorato della ragazza più bella e risaputamente frivola del liceo. Promesso genio ma al contempo piuttosto ottuso, incomprensibile agli occhi dei suoi stessi amici, è un personaggio originalissimo e familiare insieme &#8211; in cui Coe ha messo molto di sé, «prendendosi parecchio in giro».</p>

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<p>Coe poi è soprattutto bravo a raccontare storie: è credibile, il contorno dei personaggi secondari è accurato e fertile, le vicende appassionano. I suoi personaggi femminili sono molto apprezzati &#8211; Maria, la protagonista del suo primo romanzo <em>Una donna per caso</em>, è uno suoi personaggi più riusciti &#8211; e lui stesso ha detto che avrebbe preferito nascere donna:« Non mi sento abbastanza forte per cambiare sesso chirurgicamente, ma essere in grado di scrivere mettendosi nei panni di una donna dovrebbe essere fondamentale, per uno scrittore».</p>
<p>Coe racconta, e non spiega: come quando attraverso un dialogo di qualche pagina inquadra perfettamente un personaggio, un ambiente, una situazione. In <em>L&#8217;amore non guasta </em>la condizione del protagonista Robin, che nel libro si trascina attraverso un lunghissimo dottorato in letteratura, è perfettamente sintetizzata in un dialogo fra un suo collega e un professore.<br />
Allo stesso modo, nella <em>Banda dei Brocchi,</em> Coe dà un&#8217;idea di cosa volesse dire vivere a Birmingham negli anni Settanta attraverso quello che dicono e fanno un gruppo di adolescenti e i loro genitori: insegna molte cose sulle lotte sindacali e su Margaret Thatcher, senza che questi vengano nominati più di qualche volta.</p>
<p>Jonathan Coe <a href="http://www.jonathancoewriter.com/news.php/">sarà in Italia</a> il 31 agosto e il 2 settembre, rispettivamente a Sarzana e a Parma, per presentare <em>Expo 58</em>.</p>
<p style="text-align: right"><em><small>foto: ADRIAN DENNIS/AFP/Getty Images</small></em></p>

Brevi

Cultura

Libri

expo 58

feltrinelli

jonathan coe

la banda dei brocchi

letteratura

LONDON, UNITED KINGDOM: TO GO WITH AFP STORY "BRITAIN-VOTE-QUESTIONS-COE"- British novelist Jonathan Coe poses in London 23 April 2005. Coe was born in Birmingham in 1961. He is the author of several novels including What a Carve Up! (which won the 1995 John Llewellyn Rhys Prize) and The House of Sleep (which won the Writers' Guild Best Fiction Award for 1997). Coe's latest novel, The Closed Circle, is the sequel promised at the end of The Rotters' Club. AFP PHOTO ADRIAN DENNIS (Photo credit should read ADRIAN DENNIS/AFP/Getty Images)

TO GO WITH AFP STORY &#8220;BRITAIN-VOTE-QUEST

<p>La famiglia Winshaw (Feltrinelli, 1995)</p>


La famiglia Winshaw

<p>La casa del sonno (Feltrinelli, 1998)</p>


La casa del sonno

<p>L'amore non guasta (Feltrinelli, 2000)</p>


L'amore non guasta

<p>Circolo chiuso (Feltrinelli, 2005)</p>


Circolo chiuso

<p>Questa notte mi ha aperto gli occhi (Feltrinelli, 2008)</p>


Questa notte mi ha aperto gli occhi

Guida e suggerimenti ora che esce il nuovo libro, intitolato Expo 58

Perché leggere Jonathan Coe

Perché leggere Jonathan Coe

Perché leggere Jonathan Coe

Perché leggere Jonathan Coe

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