Scene del crimine
Album fotografico del nastro protagonista dei luoghi dove non possiamo entrare, e dove è successo qualcosa di brutto
Quando la polizia interviene in un luogo dove è successo o sta succedendo qualcosa (un delitto, un incidente, un crollo, una strage, un omicidio, un incendio, una manifestazione di protesta, una maratona) quel luogo viene solitamente delimitato – non solo nei film americani – da nastri che stabiliscono un confine, una barriera netta tra noi e ciò che è successo e che possiamo conoscere soltanto attraverso la cronaca dei fatti. Stando alle Harris Industries californiane, il maggiore produttore americano di nastri di sicurezza, i nastri si usano dal 1962. In inglese possono chiamarsi a seconda delle situazioni in cui vengono usati “caution tape”, “warning tape”, “police tape” o “construction tape” – e in italiano solo “nastri di sicurezza” – richiamano la nostra attenzione, con le loro alternanze di colori, ci avvertono di un pericolo e ci vietano di oltrepassare un limite che oltre ad essere fisico riguarda anche la nostra curiosità e il desiderio di vedere “cosa c’è oltre”. A meno di non avere un distintivo in tasca, e saper fare quell’elegante gesto che scosta il nastro mentre ci si passa sotto, oplà: «Callaghan, omicidi».