Alzate l’architrave
Pare si debba far posto a nuovi libri di J.D. Salinger, stando a una attesa e discussa nuova biografia (con film misterioso)
Martedì 3 settembre uscirà Salinger, l’ultima delle molte biografie su Jerome David Salinger, il leggendario scrittore americano autore del “Giovane Holden”, famoso per non aver pubblicato più nulla dal 1965 e per essersi ritirato dalla vita pubblica dai primi anni Sessanta fino alla morte nel 2010. Da giorni ne stanno parlando tutti i media del mondo, soprattutto perché nel libro ci sono dei riferimenti precisi a diversi scritti inediti di Salinger che dovrebbero essere pubblicati «a partire da un periodo compreso fra il 2015 e il 2020», rispettando alcune indicazioni che Salinger avrebbe lasciato prima di morire. Il libro è stato scritto da David Shields e Shane Salerno, gli stessi che tempo fa avevano annunciato di aver realizzato un documentario sullo scrittore, che uscirà il 6 settembre dopo essere stato acquistato e prodotto dal famoso produttore americano Harvey Weinstein. Non è chiaro se ci saranno differenze fra i contenuti del film e quelli del libro.
Nel corso degli anni l’atteggiamento solitario di Salinger ha generato una grandissima curiosità nei suoi confronti, cresciuta al crescere della sua celebre ostinazione: si sapeva dove viveva – in una piccola cittadina del New Hampshire, Cornish, dove ciclicamente sfuggiva alle visite di reporter e fans – cosa faceva (scriveva più o meno tutto il giorno) e poco più. La figura dello scrittore famoso ritiratosi dopo un solo romanzo di grandissimo successo si adattava perfettamente a diventare un cliché, del quale i media e biografi non autorizzati hanno scritto per anni (e basta consultare l’archivio del New York Times per farsene un’idea) raccogliendo mozziconi di informazioni nella sua vita, su cui Salinger era molto discreto già quando pubblicava.
Il New York Times, che ha fornito molti dettagli riguardo i nuovi scritti di cui si parla nel libro, ha scritto che una raccolta di cinque racconti sarà incentrata sui personaggi della famiglia Glass, di cui Salinger ha scritto tra l’altro nei due racconti Franny e Zoey, pubblicati sul New Yorker fra il 1955 e il 1957 e spesso accorpati in un’unica edizione. Un’altra raccolta, sempre secondo il Times, si chiamerà The Last and Best of the Peter Pans (“Le ultime e le migliori dei Peter Pan”) e conterrà storie «nuove o riscritte» riguardo le vicende di Holden Caulfield, il protagonista del Giovane Holden e in assoluto uno dei personaggi più famosi della letteratura americana. Altri tre racconti riguarderanno rispettivamente la filosofia induista Vedanta, di cui si dice che Salinger fosse un grande conoscitore, il suo primo matrimonio e la sua esperienza di soldato durante la Seconda guerra mondiale.
Jonathan Karp, il capo dell’editore Simon & Schuster che pubblicherà la biografia, ha detto che dietro al libro c’è stato «un grande lavoro giornalistico»: Shane Salerno, uno dei due autori, ha spiegato che per raccogliere materiale negli ultimi nove anni ha intervistato più di duecento persone, sebbene il libro sia composto perlopiù da testimonianze raccolte in altri libri e da estratti di lettere scritte dall’autore. Salerno e Shields hanno però dichiarato che le indiscrezioni riguardo ai racconti inediti sono state confermate loro da due fonti «separate e indipendenti».
Nel libro sono anche presenti aneddoti piuttosto curiosi (e comunque poco verificabili) che gli autori hanno raccolto intervistando alcune persone considerate vicine a Salinger: per esempio in un passaggio si accenna che «era nato con un solo testicolo», e che la sua famosa ostilità nei confronti dei media fosse in qualche modo causata dalla paura che qualcuno lo scoprisse. In un altro passaggio controverso pubblicato dal New York Times Salerno e Shields scrivono che «la rabbia e la violenza caratteristica del dopoguerra» presenti nel Giovane Holden possono avere in qualche modo ispirato gli attentati a John Lennon e Ronald Reagan. La rispettata critica del New York Times Michiko Kakutani, pur apprezzando la ricchezza di documentazione del libro, ha giudicato la raccolta di testimonianze spesso superficiale e incompleta, con poche distinzioni tra ciò che è verificato e ciò che non lo è, e l’analisi sui suoi processi psicologici “riduttiva” (analisi che attribuisce molto ai noti traumi di guerra di Salinger e alla sua delusione sentimentale nei confronti di Oona O’Neill, che sposò Charlie Chaplin, 36 anni più vecchio di lei).
Il fatto che Salinger abbia lasciato degli scritti inediti è tecnicamente possibile: nell’ultima intervista rilasciata a un giornale, nel 1974, aveva detto di non sapere quando sarebbe stato pubblicato un suo nuovo lavoro, e non aveva escluso che potesse uscire qualcosa prima della sua morte. Nella stessa intervista però aveva definito la pubblicazione dei suoi scritti «un’invasione della mia privacy», aggiungendo che adorava scrivere esclusivamente per se stesso.
foto: AP Photo/Amy Sancetta